Welfare

SALUTE. Fazio: si deve razionalizzare il Servizio sanitario nazionale

Il sottosegretario annuncia il nuovo nomenclatore tariffario

di Maurizio Regosa

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Dopo 30 anni il Servizio sanitario nazionale deve essere messo a sistema. «Dobbiamo razionalizzarlo, anche per quanto riguarda i servizi sul territorio. Non vogliamo penalizzare nessuno, tantomeno gli ambulatori accreditati, che sono una forza produttiva in un Paese in recessione. Ma dobbiamo trovare forme per la messa a norma dei rapporti fra le strutture presenti sul territorio, fermo restando che la governance resta pubblica, ma il privato continuerà a dare il suo contributo». Con queste parole il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, risponde oggi a Vittorio Cavaceppi, presidente Feder Anisap (Associazione degli ambulatori privati) sul ruolo del privato accreditato nel futuro del Ssn.

Prosegue il sottosegretario: nel 1978 «il Ssn è nato come sistema pachidermico sul modello inglese, poi è stato regionalizzato. E oggi il nostro modello nel complesso è buono, anche se ci sono carenze e forti esigenze di razionalizzazione. In particolare in alcune grosse Regioni». Fazio parla poi di appropriatezza delle prestazioni, di ricoveri in ospedale troppo lunghi, del potere dei primari e dell’epidemia di medicina difensiva fra i camici bianchi. «L’Italia spende 15 miliardi di euro l’anno per la medicina difensiva, oltre alle radiazioni inutili che piovono sui cittadini». Un male che si vuole contrastare con due disegni di legge, attualmente in Parlamento, che permetterebbero al Paese di risparmiare «3-4 miliardi di euro l’anno di spese “da rischio clinico”, calcola Fazio. E alle richieste sull’aggiornamento del nomenclatore tariffario delle prestazioni specialistiche, «ormai bloccato da 12 anni», il sottosegretario replica che «il nomenclatore in sede tecnica è stato già approvato». E sarà reso noto prossimamente.


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