Economia

Autocelebrazioni addiobOra si punti sul territorio

di Redazione

«Serve una strategia tutta nuova, basata sul rapporto con gli stakeholder e sull’attenzione sociale» « L e immagini degli impiegati di Lehman Brothers che lasciavano il posto di lavoro con gli scatoloni sotto braccio, ha fatto carta straccia di tutti i bilanci sociali. Nulla sarà più come prima». Non usa mezzi termini Aldo Bonomi, il sociologo che ha analizzato il rapporto fra big players e i territori anche in termini di responsabilità sociale. «È finita l’epoca del modello anglosassone di responsabilità sociale, cioè di un grande rigore formalistico nel comporre il bilancio sociale d’impresa e nello scrivere libroni autoreferenziali. Si è conclusa la fase improntata da una filosofia della Csr basata sull’autoreferenzialità e la celebrazione del proprio modello organizzativo, nella quale la responsabilità prendeva corpo fondamentalmente nella sponsorizzazione di eventi».
Etica&Finanza E qual è l’alternativa?
Aldo Bonomi: Mi auguro succeda un modello molto più “europeo” o “italico”, che è quello degli stakeholder, del rapporto con il territorio, dell’attenzione ai problemi sociali. Quindi la Csr delle banche dovrà parlare di mutui, consorzi fidi, dovrà avere attenzione ai soggetti in difficoltà dentro la crisi. Elaborando prodotti finanziari compatibili. Il sistema finanziario deve rivedere completamente la propria strategia di Csr. E questo ha delle implicazioni anche nel non profit, troppo abituato ad andare da questi soggetti per ottenere sponsorizzazioni. Anche il terzo settore deve iniziare a discutere d’economia.
E&F: I bilanci sociali dell’anno prossimo mostreranno come le banche reagiranno alla crisi?
Bonomi: È un capitolo che tutti quanti ci aspettiamo. Per capire come queste grandi imprese si saranno mosse dentro i grandi cambiamenti e come avranno affrontato le emergenze. E vale per tutti. Per una Bcc che sta in un campanile e per Unicredit che sta in 18 Paesi: ciascuno dovrà rapportarsi al proprio territorio.
E&F: E il sostegno pubblico?
Bonomi: Tremonti dice che la globalizzazione è finita. Io penso sia conclusa la prima fase, quella più “selvaggia”. Adesso inizia un secondo ciclo in cui andar dentro la globalizzazione come destino significa ricostruire regole, strategie e controlli. La politica è tornata in campo oggi. Ma non ha fatto nulla per contrastare quello che avveniva.


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