Non profit

Turisti o astronauti?

Solo agli erranti giunge sempre nuovo lo shock della bellezza. Antico proverbio inglese

di Redazione

Decisamente per il grande circo del turismo è tempo di ripensamenti. Le vacanze natalizie hanno suonato più di un campanello d?allarme. Dalla tragica vicenda in Niger (vedi l?intervista ad Alfredo Somoza a pagina 9), al dramma degli sciatori rimasti sotto le slavine, sino alla turista italiana rimasta senza soccorso in Egitto, tutto fa capire come la grande giostra abbia bisogno di una pausa di riflessione. Intanto, in questi giorni l?assurda carovana della Parigi-Dakar percorre barbaramente piste e Paesi assediati da tragedie bibliche. La prima riflessione doverosa è questa: il turismo, in cerca di emozioni esclusive, sta trasformandosi in fenomeno nevrotico. Prendiamo il caso dello sci. Dopo aver ingabbiato le nostre montagne in migliaia di cavi,dopo aver disseminato cannoni sparaneve per garantire il divertimento anche con il cielo inclemente, ecco che la nuova moda è quella di sperimentare il brivido del fuori pista, con tutti i pericoli per sé e per gli altri che questo comporta. Allo stesso modo, dopo aver fatto del mar Rosso o di altri angoli straordinari dell?Africa dei paradisi confezionati su misura per il turista più refrattario a qualsiasi approfondimento e riflessione, ecco far capolino il fascino esotico del deserto e degli spazi infiniti. In tutti i casi, il turista si concepisce come un astronauta che, munito di scafandro, approda su pianeti attento a non farsi contaminare. Ci sono voluti i poveri tre turisti morti nel deserto per scoprire che la povertà del Niger è tale da non aver neanche un?impresa funebre in grado di garantire il rientro delle salme. Un modello di sviluppo turistico è davvero arrivato al capolinea. I tour operator più accorti se ne sono resi conto. E stanno adottando standard che magari limitano gli utili, ma certamente danno garanzie di sostenibilità. Così tra tante brutte notizie una buona è arrivata: il Wto, l?Organizzazione mondiale del turismo, ha riconosciuto all?Ecolabel di Legambiente il livello di prima categoria. Significa che i controlli realizzati in collaborazione con le associazioni albergatori danno garanzie vere di qualità dei progetti turistici. E in un anno le strutture che si sono sottoposte ai controlli sono passate da 127 a 219.

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