Formazione

Ma che succede in autostrada?

Conflittualità sindacale in aumento fra gli 8mila dipendenti di autogrill, l’anti McDonald’s d’Italia

di Ida Cappiello

Autogrill non è propriamente una catena di fast food, ma certamente si rivolge a molte persone che hanno fretta: gli automobilisti in autostrada. Con un menù vario, al livello di un ristorante tradizionale italiano. L?azienda è nata nel 1977 dalla fusione dei marchi Motta, Alemagna e Pavesi, sotto il controllo dell?Iri. Nel 1995 è passata al gruppo Benetton, rimasto azionista di riferimento anche dopo la quotazione in Borsa. Dopo la privatizzazione, Autogrill si è diversificata e sviluppata anche nei centri urbani, utilizzando in parte i vecchi locali Motta e Alemagna e in parte spazi messi a disposizione dall?azionista accanto ai punti vendita di abbigliamento. Sono nate così nuove notissime insegne: Ciao, Spizzico, Burger King, quest?ultima gestita su licenza della casa madre americana, in diretta concorrenza con McDonald?s. Da pochi mesi, infine, Autogrill è entrato nel capitale di Pastarito Pizzarito, catena di ristoranti con servizio al tavolo (sulla cui reputazione sul fronte delle risorse umane, i sindacati avanzano qualche riserva). Attraverso numerose acquisizioni all?estero, il gruppo è diventato un?insegna forte anche in Europa e negli Stati Uniti: insomma una multinazionale italiana. Oggi fattura 3.266 milioni di euro in tutto il mondo; in Italia conta 454 locali, di cui 107 in franchising, e 8.826 dipendenti (esclusi i locali in franchising). La storia aziendale di grande impresa pubblica, con un sistema molto avanzato di relazioni industriali, ha sempre comportato un alto livello di tutela dei lavoratori: anche ai franchisee viene richiesto di applicare ai dipendenti il contratto nazionale del settore ristorazione (ma non quello integrativo Autogrill). Negli ultimi anni, però, c?è stato un aumento di conflittualità sindacale dovuto alla politica di controllo dei costi perseguita dal nuovo azionista, che ha portato a riduzioni di personale. «Una delle conseguenze più spiacevoli della ristrutturazione è il fatto che in molti locali autostradali, soprattutto i più piccoli, c?è un solo dipendente, magari giovane e inesperto, durante il turno di notte», spiega Dalida Angelini, segretario regionale della Filcams, la Cgil del comparto ristorazione, «e si cominciano a verificare episodi di molestie e in qualche caso di aggressioni».


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