Famiglia

MINORI. Nasce la “Carta di Alba” tutela i piccoli da Internet

Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Movimento bambino: basta denunce e radiografie servono regole chiare per tutti

di Redazione

Internet, da mezzo straordinariamente utile per la comunicazione, può trasformarsi in un serio pericolo per i bambini e gli adolescenti. Da questo presupposto è nata la “Carta di Alba”, un codice di comportamento per l’utilizzo consapevole dei new media. L’iniziativa, presentata oggi a Roma, nasce da una collaborazione tra la Fondazione Movimento Bambino e la Fondazione Ferrero, con l’apporto di numerosi specialisti del settore come psichiatri, pedagogisti, criminologi, magistrati, assistenti sociali.
Alla base dell’iniziativa la riflessione che il mondo virtuale abbatte ogni giorno dei confini, crea community, diffonde informazioni, risponde con immediatezza all’esigenza dei più giovani di aggregarsi e di appartenere al gruppo dei pari. Ma, di contro, la pluralità, la ricchezza e la vastità di informazioni disponibili, coniugate alla mancanza di regole esplicite che individuino e selezionino le modalità e i contenuti accessibili ai minori fanno sì che dei mezzi straordinariamente utili si possono trasformare in confusivi, pericolosi e talvolta, addirittura, gravemente dannosi. «Non è più tempo di denunce, di radiografie, di bambini e adolescenti “nativo digitali” o tecnoager che dir si voglia, e di genitori, insegnanti, istituzioni disarmati di fronte alle insidie di una Rete “senza rete” e di contraccolpi psicologici che parlano di incomunicabilità, di solitudine, di ciber bulli». Ha sostenuto la presidente della Fondazione Movimento bambino, Maria Rita Parsi, illustrando la “carta di Alba”, «Le analisi – ha aggiunto – lasciano il tempo che trovano. È ora di rimboccarsi le maniche, di dialogare e di stabilire regole nette e chiare per tutti: la tutela deidiritti dei minori deve essere uguale nel virtuale come nel reale e ci sono provvedimenti e iniziative possibili per realizzare questo obiettivo».

Il documento, frutto di tre anni di lavoro, chiede una vigilanza istituzionale che assicuri un costante monitoraggio delle comunicazioni digitali per garantire ai minori un ambiente sicuro e propone l’istituzione di un Osservatorio stabile, in grado di monitorare e contrastare i comportamenti criminali e le disfunzioni d’uso. Chiede che le tecnologie digitali contengano indicazioni chiare sui rischi a cui i minori vanno incontro utilizzandole, e sottolinea la necessità che i programmi scolastici contengano una formazione per l’impiego sicuro dei new media e di una alfabetizzazione tecnologica per gli adulti, in modo da superare il gap generazionale che ancora esiste. La “Carta di Alba” non ha carattere statico, che le impedirebbe di intercettare il nuovo che rende ‘sicure’ le tecnologie per i suoi destinatari ultimi, ma un documento dinamico. Proprio per questo, la Fondazione Movimento bambino ha previsto da domani una road map che porterà il dibattito in tante città italiane e straniere, a cominciare da Alba, Milano, Bologna per aggregare intorno ai principi della “Carta” le migliori energie e proposte a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza in web.
All’incontro di presentazione del documento, cui sono arrivati, tra gli altri, i messaggi di adesione del Presidente Emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, della Presidente Fininvest e Arnoldo Mondadori Editore, Marina Berlusconi e del ministro della Gioventù Giorgia Meloni, hanno partecipato rappresententi di entrambe gli schieramenti politici, a fianco di esperti del settore. Dalla ex presidente della Commissione Parlamentare infanzia, Maria Burani Procaccini, all’attuale presidente, Alessandra Mussolini, da Anna Serafini a Maurizio Gasparri, al presidente dell’Istituto Italiano di Medicina Sociale, Antonio Guidi.


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