Welfare

Se ritorna “l’oltraggio a pubblico ufficiale”

di Redazione

Ma chi va in carcere in Italia?
Fino a tre anni di carcere per chi abbandona in strada materassi, frigoriferi o televisori: è la nuova norma, che riguarda le regioni in cui è in vigore lo stato d’emergenza sui rifiuti, ed è contenuta in un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri. Dunque ancora più carcere per “nuovi” reati, anche se, a sentire i giornali e la televisione, tutti credono che in carcere non ci finisca quasi nessuno. Ma basta leggersi testimonianze come quella di Milan Grgic per capire che oggi le carceri sono già strapiene e non si vede come possano reggere l’arrivo di nuovi condannati: «Sono dal 1999 in carcere, altro che storie che leggo nei giornali, che nessuno si fa la galera! Sì, non se la fanno forse quelli che hanno soldi, quelli che hanno amicizie nella politica, quelli che sono collaboratori di giustizia, e neanche le persone note per scandali finanziari che hanno fregato decine di migliaia di cittadini».

Meglio un innocente in carcere che …
Un recente rapporto dell’Ispo dice che il 60% degli intervistati è favorevole a tenere un innocente in carcere piuttosto che rischiare che un colpevole resti in libertà. È una affermazione pericolosa, e lo spiega bene Daniele Barosco : «Quando una persona è incarcerata, con lei vengono risucchiati in un vortice di paura, ansia, dolore i suoi famigliari. Anche se poi vieni riconosciuto innocente, anche se ti liquidano un danno materiale per l’ingiusta detenzione, tu e la tua famiglia non siete più quelli di prima, gli onesti con fedina penale pulita. Un innocente in carcere l’ho incontrato più di una volta, e credo che prima di mettere una persona in galera con la facilità e la creatività che c’è oggi in Italia tutti devono pensare: se quella persona fossi io? Mio padre? Mio fratello?»

Insegnare il rispetto dello Stato senza la galera
Abrogato nel 1999 con la legge sulla depenalizzazione dei reati minori, torna il reato di oltraggio a pubblico ufficiale: da sei mesi a due anni di carcere per chi offende l’onore o il prestigio di un pubblico ufficiale è la pena prevista in molte delle otto proposte di legge presentate alla Camera e al Senato. Ma possibile che il rispetto dello Stato nel nostro Paese non si possa insegnare senza galera?

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