Volontariato

«La mia vittoria?bfacebook & caneve»

Obama d'Italia Parla il neo governatore trentino, Lorenzo Dellai

di Redazione

Altro che partito leggero, «noi siamo per una politica “pesante” dentro la società, che sappia mantenere i legami con la gente», rivendica il confermatissimo presidente della Provincia autonoma. Che, per tastare il polso all’elettorato, al posto dei sondaggi preferisce organizzare «bicchierate con gli amici della rete» nelle tipiche cantine locali « F acebook & caneve». Ovvero un pizzico di Obama (aspettando la vittoria del quale a Trento il 4 novembre c’è stata addirittura una veglia), un pizzico di tradizione (quel focolare non domestico ma quasi che sono le cantine) e molto buon senso: «Internet, caneve e pochissimi sondaggi: sono utili per capire le linee di tendenza, ma non vanno usati come sostitutivi della politica». Una campagna elettorale moderna e soprattutto vincente, quella che ha confermato Lorenzo Dellai presidente della Provincia autonoma (è il terzo mandato) con uno schiacciante 59,6 rispetto al 36,5% del candidato del Pdl, il leghista Sergio Divina. Al posto dei sondaggi, «abbiamo preferito organizzare una bicchierata con gli amici della rete».

Vita: Come mai Facebook?
Lorenzo Dellai: Internet è un linguaggio nuovo per parlare con persone che non andrebbero mai ai comizi, ad esempio i giovani. Ho fatto un’esperienza molto bella con un blog, mentre su Facebook abbiamo raccolto poco meno di mille sostenitori…
Vita: Uno dei consiglieri di Obama è il fondatore di Facebook…
Dellai: Lo so. Il virtuale non è un’alternativa alla realtà: può far nascere rapporti anche interessanti. Una sera abbiamo invitato gli amici della rete. Non ci conoscevamo: ci siamo trovati in centro, si è bevuto un bicchiere, scambiato due parole. È un modo importante che vorrei portare avanti per tenere i contatti con questa parte di popolazione che diversamente non avrebbe occasione di dire la propria opinione.
Vita: Pensa a un sito come www.change.gov?
Dellai: Come provincia e come coalizione intendo mantenere attivo questo canale. Certo senza fare demagogia: la responsabilità è sempre di chi è stato eletto. Ciò detto, su alcuni passaggi difficili e delicati, magari anche dei prossimi mesi, avere una modalità per raccogliere le opinioni potrebbe essere interessante.
Vita: Oltre a internet, le caneve…
Dellai: Per noi trentini, un luogo dove trovarsi per fare quattro chiacchiere, mangiare qualcosa, bere un bicchiere di vino. È lì che puoi avere il contatto diretto con le persone. Ci siamo arcistufati dei cosiddetti partiti leggeri. Siamo per la politica “pesante”, cioè pesantemente e fisicamente presente dentro la società. Se abbiamo sbagliato in questi anni e abbiamo avuto paura della vittoria della Lega è stato perché ci siamo distratti, non abbiamo coltivato il territorio.
Vita: Lei parla di vittoria della fiducia…
Dellai: Credo che il motivo fondamentale del nostro successo sia che il tessuto sociale in Trentino è rimasto solido più che altrove. Abbiamo anche noi i nostri scricchiolii, delle difficoltà, ma nel complesso la nostra è una socialità ancora integrata. Evidentemente questo rende meno disponibili verso messaggi un pochino più egoistici. Ci sono molte cooperative, tantissime associazioni, la società civile è attiva…
Vita: Con le cooperative quest’anno avete fatto Educa, festival dell’educazione… Lo rifarete?
Dellai: Certamente sì. Credo che la prima edizione sia stata straordinaria. La prossima sarà migliore. Quella dopo ancora di più. L’ho già detto: Educa deve diventare un appuntamento fisso come il Festival dell’economia. Ci aiuta a capire la centralità dell’educazione a 360 gradi.
Vita: Torniamo alle elezioni. Il Trentino come l’Ohio?
Dellai: Non abbiamo nessuna presunzione di costruire modelli esportabili. Sappiamo di essere un piccolo territorio. Non ci montiamo la testa. Ma proprio perché siamo piccoli e perché abbiamo un’autonomia molto spinta che ci fa essere responsabili di quasi tutte le decisioni della nostra comunità, possiamo essere un piccolo laboratorio. Lo siamo stati anche in passato. A livello nazionale, se vogliono, possono discutere sulla coalizione un po’ particolare che ha vinto.
Vita: Cioè?
Dellai: Una coalizione con un riferimento territoriale molto forte, perché la politica non può essere solo centralista, e una diversa articolazione di partiti: non solo il Pd ma anche un’area politica di matrice popolare importantissima della quale c’è ancora bisogno. Il Pd è stato ed è fondamentale, ovviamente, per la riconfigurazione del centrosinistra, ma non può essere tutto. C’è ancora una parte del nostro Paese che ha necessità e voglia di un riferimento più marcato al riformismo di matrice popolare, a questo ceppo di derivazione cattolico-democratica. Naturalmente sono riflessioni, non ricette.


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