Non profit

FORMAZIONE. Acli: la legge ne riconosca il diritto

La proposta è del presidente Andrea Olivero

di Maurizio Regosa

«Il riconoscimento dei diritti individuali di formazione è il miglior strumento di sostegno e promozione delle persone, dentro e fuori il lavoro». Lo ha detto il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero, a Bruxelles, nel corso del seminario organizzato dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani sul tema: “Conoscenza, lavoro e cittadinanza: condizioni dello sviluppo economico e sociale europeo”. Con il contributo dell’Unione europea e dell’Eza, il Centro europeo per le questioni dei lavoratori.
«La formazione permanente – o Life long learning – rappresenta un diritto sociale e di cittadinanza» ha spiegato Olivero. «Ma da fattore di inclusione sociale rischia oggi di tradursi in ulteriore fattore di disuguaglianza. C’è infatti un problema di redistribuzione delle opportunità anche in riferimento alla formazione. Chi oggi riesce ad accedere alle attività di formazione sono i segmenti meno deboli della popolazione, spesso già in possesso di titoli di studi secondari. È tempo di adottare in Italia una legislazione che riconosca la formazione permanente come diritto civico, realmente esigibile lungo tutto l’arco della vita».


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