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Il fondo per non autosufficienti

700 milioni per gli anni 2008 e 2009. Ecco le Regioni con più risorse

di Benedetta Verrini

Trecento milioni di euro per il 2008 e 400 per il 2009: così il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha convalidato con decreto (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 novembre) il riparto tra le regioni del «Fondo per le non autosufficienze» perquest’anno e il prossimo. In ciascun anno il Ministero trattiene dalla somma complessiva un milione di euro per realizzare il monitoraggio sulle prestazioni realizzate.

Ma vediamo, nel dettaglio, a quali regioni sono andate le maggiori risorse.

Nel 2008 la Lombardia assorbe quasi il 15% del totale, con oltre 44 milioni di euro. Seguono Lazio e Campania (con quote di circa 25 milioni), la Sicilia, l’Emilia Romagna e il Piemonte (le prime con 24, l’ultimo con 23 milioni), il Veneto e la Toscana (con 22 e 21 milioni di euro). Per il 2009, con un plafond ancora più consistente pari a 399 milioni di euro, la classifica resta la stessa ma sono più ricche le dotazioni: quasi 59 milioni alla Lombardia; 34 milioni al Lazio; 33 alla Campania; 33 alla Sicilia; 31 all’Emilia e al Piemonte; 30 al Veneto; 28 alla Toscana.

I criteri utilizzati per il riparto sono stati la popolazione residente per regione, sulla base dell’età (pari o superiore a 75 anni) e i normali indici utilizzati per il riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali. Le risorse sono destinate alla realizzazione di prestazioni e servizi assistenziali a favore di persone non autosufficienti con queste aree di prevalenza:

a) previsione o rafforzamento di punti unici di accesso alle prestazioni e ai servizi con particolare riferimento alla condizione di non autosufficienza che agevolino e semplifichino l’informazione e l’accesso ai servizi socio-sanitari;

b) attivazione di modalità di presa in carico della persona non autosufficiente attraverso un piano individualizzato di assistenza che tenga conto sia delle prestazioni erogate dai servizi sociali che di quelle erogate dai servizi sanitari di cui la persona non autosufficiente ha bisogno, favorendo la prevenzione e il mantenimento di condizioni di autonomia, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie;

c) attivazione o rafforzamento di servizi socio-sanitari e socio-assistenziali con riferimento prioritario alla domiciliarità, al fine di favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente.

Il decreto specifica inoltre che le risorse del Fondo nazionale sono aggiuntive rispetto a quelle eventualmente disposte dalle singole regioni.

info: www.gazzettaufficiale.it


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