Mondo
Obama l’abbronzato
La battuta di Berlusconi scatena i giornali italiani. Ognuno ovviamente a modo suo
Obama? «Bello e abbronzato», così dalla Russia il premier italiano salute l’arrivo alla casa bianca del candidato democratico. Un’uscita ripresa da tutte le testate italiane e non solo.
- E la rassegna stampa di oggi si occupa anche di:
- Decreto flussi
- Fecondazione assistita
- Dialogo religioso
- Borgonovo e Sla
- Vonlontariato lombardo
- Senzatetto
- Cassa integrazione
“«Bello e abbronzato», gaffe di Berlusconi sul neopresidente Usa” riassume il Corriere in prima pagina sotto il titolo di apertura “La Banca europea taglia i tassi, ma le borse vanno a picco”. «Convinto che grazie a lui l’Italia sia “il Paese più simpatico nel mondo”, Silvio Berlusconi si è lanciato ieri in una delle battute che lo fanno ridere assai», attacca così il corsivo di Gian Antonio Stella che segue a pag 9 mettendo in fila le gag berlusconiane sul premier danese Rasmussen, sul flirt fra Veronica e Cacciari, le corna a un collega nel vertice di Caceres dei ministri degli esteri, la proposta fatta ad Arafat di esportare in Palestina a Gaza Striscia la notizia, quando disse che i cinesi bollivano i bambini per concimare i campi irritando non poco Pechino, per finire con la stilettata anti finlandese sull’agenzia alimentare europea: «Come si può pensare di collocare l’agenzia in un paese che forse va molto fiero della renna marinata o del pesce del baltico con polenta? Per portare l’Agenzia a Parma ho rispolverato le mie doto di play bou con la presidente Tarja Halonen».
Intanto a Wall street la borsa crolla del 4,8%. L’effetot Obama sui mercati finanziari non si sente. Massimo Gaggi spiega che «Ibm e le big corporation Usa in fondo hanno paura del Barack. Statalista. Il clima che regna al di là dell’Atlantico secondo Gaggi è riassunto nelle parole pronunciate ieri dal numero uno dell’Obm: «Questa grave crisi è una disgrazia, ma anche un occasione di cambiamento, di modernizzazione. E il nuovo presidente è il salesman giusto per attuarla. Certo a noi dell’Ibm serve anche che continui il libero scambio: la nostra è una compagnia globale, operiamo in 170 paesi». Un po’ come dire: c’è fiducia, ma anche una certa dose di preoccupazione.
Anche il tradizionale focus del Corriere è dedicato all’America. In particolare al nuovo potere nero. Nel 1995 non c’era un ad di colore tra le 500 principali compagnie elencate da Fortune. Ora sono cinque. Tiger Woods è il simbolo, ma ci sono anche i due allenatori del Superbowl. Governatori sindaci e prof universitari. Chiosa l’editorialista conservatore del New York Times David Brooks: «La Black America ormai permea ogni aspetto della nostra cultura». In italia intanto anche la valanga Obama scuote il Partito democratico. Ieri Veltroni con tanto di festa aveva fatto sua la vittoria del leader nero, oggi D’alema e Rutelli frenano: «Non abbiamo vinto noi».
“Berlusconi gaffe su Obama” titola in apertura Repubblica. “La frase fa il giro del mondo”. La sintesi è nella vignetta di Ellekappa: “Obama fa sognare il mondo, Berlusconi lo fa ridere”. Intervsista a Jula Jeabrel: «Berlsuconi chieda scusa come fece con me dopo le frasi di Calderoli… Berlusconi alimenta la cultura della divisione dopo un giorno che unisce». E Berlusconi? «In uno sfogo nell’albergo di Mosca la mette così: «Ecco loro si sono presi la laurea del coglione (l’opposizione). Se hanno anche ilo torto di non aver più senso dello humor, peggio per loro. Dio ci scampi dagli imbecilli». Si limita a questo l’analisi delle reazioni italiane. Nessuno spazio al dibattito a sinistra, dopo l’uscita di D’Alema che aveva detto: «Occhio che non abbiamo vinto noi».
Su Obama intervista a David Grossman. Lo scrittore reagisce a chi vede intrecci tra Obama e L’Islam. «Un leader che mostra di avere idee illuminanti, che ha la capacità di alimentare speranze nuove, può sollecitare forze oscure. Non è un timore infondato, ma c’è sicuramente chi è in grado di prendersi cura di questo problema».
Doppia pagina sul muro con le scritte nel cuore di Washington. L’idea è venuta a a una ong: Avaaz che in hurdu significa la voce o il suono. Centinaia di pennarelli in ciotole e ciascuno può scrivere il suo pensiero per Obama. Nel frattempo il neo presidente ha lanciato il suo nuovo sito: www.change.gov. Chiede idee per governare. Insomma, un’operazione di marketing perfetta. In cultura invece un approfondimento sull’ologramma, l’ultima forntiera che la Cnn ha varcato in occasione della notte elettorale. Un’inviata è apparsa in studio sotto forma di ologramma.
“Quanto resisteremo?” si chiede in un irresistibile Buongiorno Gramellini su La Stampa: «L’effetto Obama, questo sentirci improvvisamente attratti da discorsi elevati sulla natura umana, sarà la tendenza del futuro o è destinato a esaurirsi di fronte alla prima maldicenza ascoltata in corridoio?». «Mi sono posto la domanda» scrive «dopo aver letto che una ministra inglese pretende di abolire i siti scandalistici di politica», quelli che fanno gossip su tutti i vizi dei politici. «Ciascuno di noi è convinto di dedicare la maggior parte del suo tempo, diciamo il 98%, a fare cose buone». Un chirurgo vorrebbe essere citato dai giornali per tutte le operazioni riuscite bene e non per quell’unica in cui un paziente gli è morto sotto i ferri, un artista per le opere che ha creato e non per le foto con la sua amante segreta… e via di questo passo. Ma il fatto è che «appena uno esce dalla sua vita per osservare quella degli altri è proprio questo 2% a interessarlo». Gramellini propone un patto ai lettori: noi giornalisti ci impegniamo a scrirverne meno e voi a leggerne meno, e conclude: «Comincio io: oggi avrei potuto malignare sull’anziano premier di un piccolo paese dell’Europa del Sud che ha fatto una battuta da bar brianzolo (il Bar Lusconi) sul colore della pelle del presidente degli Stati Uniti. E invece non lo farò».
Sulle altre reazioni in Italia segnaliamo l’editoriale di Marcello Sorgi: «Non fosse per la gaffe di Berlusconi su Obama “abbronzato”, la cosa che più ha colpito in Italia, dopo la straordinaria vittoria del nuovo presidente americano, è l’elegante modo del suo sfidante di accettare la sconfitta. Oltra a congratularsi con il suo avversario, MacCain gli ha fatto gli auguri più sinceri e ha promesso aiuto e collaborazione “nell’interesse del Paese”. Ecco, una cosa assolutamente normale, in una normale democrazia come gli Usa, qui da noi è rimbalzata per ore tra tv, radio e siti internet, accompagnata da stupore, consensi e critiche, senza per questo che il chiacchiericcio politico italiano accennasse, neppure a una tregua, ma ad abbassare il consueto volume degli insulti».
Volto in ombra di Berlusconi con il volto corrucciato e titolo senza possibilità di interpretazione “Faccetta nera”. Questa la scelta del manifesto per la “battuta” del Presidente del consiglio italiano. “Mentre il mondo festeggia Barack Obama, che prepara il suo team di governo, Silvio Berlusconi commenta nel suo stile la figura del neo presidente degli Usa: «È giovane, è bello e anche abbronzato». Poi, di fronte alle polemiche replica: «Sono degli imbecilli privi di humor, vadano a…». Sconcerto internazionale” è il richiamo in prima agli articoli sul tema alle pagine 9-10 e 11.
Vauro nella sua vignetta intitolata Humor, gioca a ribaltare la questione: con un omino che davanti a un bassissimo Berlusconi dice: “brutto vecchiaccio pallito…. E se non capisci la battuta vattene affan’culo”.
Su Avvenire, richiamino in prima “Il premier: «Obama bello e abbronzato». Il Pd: cose da cabaret”. Alla gaffe diplomatica è dedicata pagina 9: “Berlusconi a Msca: dialogo e gaffe”. Si cita il precedente Calderoli-Jebreal in cui l’esponente della Lega, per polemizzare con la giornalista di origine palestinese aveva detto: «Non so il nome della signora; quella abbronzata, insomma». Già allora ne era nata una querelle piuttosto vivace. Il Pd va all’attacco: «Quando il premier va all’estero coinvolge l’immagine di tutto il Paese. Ci sentiamo offesi e non ci riteniamo rappresentati». Anche Veltroni non fa sconti: le parole di Berlusconi colpiscono gravemente l’immagine e la dignità del nostro paese compromettendo i rapporti di amicizia con gli States. D’Alema parla di uno «spettacolo triste». I siti stranieri hanno già ripreso l’infelice battuta di Berlusconi, parlando più che altro però di «entusiastico, anche se poco convenzionale saluto». E mentre Pd e Idv chiedono le scuse pubbliche di Berlusconi, la maggioranza fa quadrato attorno al premier: «Esistono ben altre gaffe, come le bandiere degli Stati Uniti e Israele bruciate nelle piazze, le urla a favore dei terroristi iracheni e i manichini dei nostri soldati in fiamme», dice Osvaldo Napoli. Duro anche Bonaiuti: «Prima hanno dato l’ordine di fare baccani a tutti pifferi, i clarinetti, le trombe, le grancasse della sinistra. L’ultimo colpo di trombone di Veltroni ha chiuso, come ci si aspettava, la pessima esibizione dell’Esercito dei Moralisti della sinistra». E Maurizio Lupi: «Siamo orgogliosi di essere rappresentati da lui (Berlusconi)»
Già smorzato l’entusiasmo dell’elezione di Obama per il Sole, visto che le Borse perdono nonostante i taglio dei tassi. Inoltre sono uscite le previsione del Fmi che danno tutti i grandi Paesi in recessione, e l’Italia a –0,6%, per il 2009. Su Obama si sottolinea che potrebbe arrivare con lui la «svolta ambientalista» tanto attesa e finora snobbata dagli Usa; l’idea è che possa nominare una sorta di “zar” per il clima, un plenipotenziario che coordini l’azione di più ministeri per imprimere loro una politica sostenibile. Nel programma di Obama c’erano fonti rinnovabili e promozione dell’efficienza energetica. Interessante a pag. 8 un’analisi dell’impatto dell’elezione di un afroamericano alla presidenza sul pregiudizio razziale nella vita quotidiana: il rischio è che, ottenuto il gradino più alto, alle pari opportunità dei neri nessuno pensi più, quasi dandole per assodate. Paradosalmente, sembra a rischio anche l’Affirmative Action, il provvedimento del 1961 che riserva alle minoranze quote privilegiate negli uffici pubblici e università, e che è stato appena abrogato in Nebraska su proposta di un politico nero.
Per Italia Oggi su Obama, di gaffe ne hanno fatte un po’ tutti, persino il suo attuale vice. Il suo vice, Joe Biden le spara a volte talmente grosse che sembra quasi il premier Italiano. Una volta, era la fine di gennaio, e nessuno pensava a Biden per il ticket. Ha voluto fare un complimento al collega senatore, suo rivale nella corsa alla nomination del partito, ma se ne è uscito così in una intervista al New York Observer “ È un afroamericano pulito”. Il boato di polemiche che ne è seguito ha toccato il vertice quando i conservatori gli chiesero se intendesse dire, che fa la doccia tutti i giorni?. Biden, se l’è cavata dicendo che voleva fare un complimento ai sostenitori d Obama. Ecco che avete il primo afro americano moderato, un uomo poliedrico, intelligente, pulito e di bell’aspetto. Obama non se ne curò più di tanto, anche perché era impegnato a smentire la Fox News che aveva riportato che Obama avrebbe studiato in una madrasa islamica.
Controcorente l’interpretazione del Giornale, che titola: «Obama abbronzato».Veltroni nero” titola in apertura Il Giornale per dare il via alla serie di commenti, sei, sulle reazioni italiane alla elezione di Obama. Più il controcorrente ( un po’ pettegolo): “un ex collega dell’ufficio legale in cui lavorò Barack racconta che passava la maggior parte del suo tempo a scrivere il suo libro. Oibò, un fannullone alla Casa Bianca”. Il primo commento è piuttosto una difesa. A proposito della dichiarazione di Berlusconi Salvatore Tramontano afferma “Niente da scandalizzarsi” e continua a pag. 2 dopo una rassegna di foto storiche in cui il Premier fa le corna, indossa colbacco e bandana (uno per volta) scrivendo che «Berlusconi è così, prendere o lasciare, il protocollo e il gergo della diplomazia non è nel suo dna, ma stipulare 13 accordi con la Russia e ripulire Napoli dai rifiuti sono cose che gli riescono pure bene». Nella pagina accanto a quella di cronaca italiana sulle due dichiarazioni di Berlusconi e sulle reazioni dell’opposizione il Giornale pubblica la cronaca da Mosca dove il Capo del Governo italiano si candida a ruolo di mediatore tra Usa e Russia dopo il gelo durnate l’ultimo periodo di governo Bush. In un’infografica la sintesi dei 13 accordi firmati ieri su energia, cultura e business.
Per smorzare gli entusiasmi Michele Brambilla , dopo aver fatto la rassegna di titoli e articoli della stampa italiana sotto al titolo “E’ solo un presidente. Non il messia” scrive che «Sono tra quelli che hanno accolto con soddisfazione la vittoria di Obama, condivido le parole di Mc Cain – elezione storica e riconosco il significato che ha per gli afroamericani- ho provato sincera commozione nel veder piangere di gioia tanti neri in piazza, ho pensato quante generazioni senza nome dietro a quelle lacrime. Credo che Obama sarà un buon presidente. Viva Obama, insomma, primo presidente nero. MA fanno sorridere certi infantili entusiasmi, la fede cieca nel potere della politica, l’attesa di un presidente redentore del mondo. Ieri abbiamo saputo che il discorso di Obama dopo l’elezione è stato scritto da un 27 enne. Non era roba sua. Abbiamo anche appreso che il paladino della povertà ha avuto il sostegno economico mai visto da parte dei grandi potentati Usa. Certo così fan tutti: tutti hanno finanziatori e ghostwriter. MA è proprio questo che dovrebbe indurre ad una maggiore realismo, a prendere la politica per quello che è ed evitare attese messianiche”. “Solo le colonie s’inchinano” è di Geronimo (per forza lui, l’apache, se ne intendeva) Obama è il primo presidente di colore « è una novità, ma non è un fulmine a ciel sereno. Già negli otto anni di Bush i segretari di Stato sono stai di colore, Collin Powel e Condoleeza Rice» Maria Giovanna Maglie in “Ma dite a Walter che non è Barack” inizia il suo commento ricordando la governante francese del Gattopardo che passava la vita a immaginare la felicità degli altri. Un commento anche da (NDR Amici sportivi )-Dan Peterson “Ce la faremo solo con il gioco di squadra. Infine Filippo Facci che nella sua rubrica Appunto sferza: «Solo i giornali italiani si sono soffermati così tanto sul colore della pelle di Obama. E’ provincialismo, ma è anche una forma di razzismo blando e inconsapevole». A pag. 6 il Giornale confronta la politica di Barack con quella del PDL e del PD e viene fuori che “Su scuola, famiglia e immigrati Barack agirà come il Cavaliere”. Mente a pag. 5 Marcello Foa è sull’immediato futuro “La prima grana, la crisi economica” e poi il toto ministri.
E inoltre sui quotidiani di oggi:
Decreto flussi
Corriere della sera– Per le badanti via libera a 100mila permessi. Lo stabilisce il nuovo decreto flussi. Questo significa che tutti gli stranieri esclusi dalle graduatorie del primo click day del 18 dicembre scorso per motivi di orario saranno di fatto ripescati. Nel provvedimento che sarà firmato dal governo entro fine mese sarà dato semaforo verde all’ingresso di 41.500 persone provenienti da Paesi che hanno trattati bilaterali con l’Italia. In totale saranno assegnati 170mila permessi di soggiorno.
Fecondazione assistita
La Stampa– Una nuova tecnica, chiamata «diagnosi genetica pre-concepimento» realizzata da ricercatori romani è stata presentata ieri a Roma al congresso dei ginecologi. «Consente alle coppie portatrici di malattie genetiche o cromosomiche di concepire figli sani, in provetta, senza ricorrere a quello che è stato uno dei punti più discussi della legge 40 sulla fecondazione assistita: la selezione dell’embrione» scrive oggi il quotidiano di Torino. Il procedimento consiste nello studio dell’ovocita prima che sia fecondato dallo spermatozoo, mediante biopsia del primo globulo polare che verrebbe comunque espulso dalla cellula. La tecnica permette di individuare in sole 6 ore una trentina di malattie genetiche di origine materna, che sono però le più diffuse.
Avvenire- A Roma è nato il primo bimbo al mondo con la diagnosi “pre-concepimento”. È stata concepita grazie a una tecnica di procreazione assistita chemette finalmente d’accordo etica e scienza: si chiama «diagnosi genetica pre-concepimento» ed è la via tutta italiana messa a punto da ricercatori romani che consente alle coppie portatrici di malattie genetiche o cromosomiche di concepire figli sani (pag. 13).
Dialogo religioso
Avvenire– A contendere il primato di Obama su Avvenire, il discorso del Papa al Forum cattolico-musulmano, dove ha indicato gli ambiti in cui le due religioni possono offrire testimonianza comune. A pag. 6 viene pubblicato il discorso rivolto ieri mattina ai partecipanti al primo seminario del forum, ricevuti in udienza nella Sala Clementina. A pag. 7, c’è un’intervista a Samir Khalil Samir, gesuita di origini egiziane docente alla Saint Joseph University di Beirut, sulla dichiarazione congiunta redatta da cristiani e musulmani: una dichiarazione impegnativa, secondo lo studioso gesuita. «Si parla di rispetto per la vita e le dignità di ogni persona, di libertà di coscienza, di dignità da riconoscere a uomini e donne su base paritaria, di rifiuto di discriminazioni a causa della fede, del diritto di individui e comunità a praticare la propria religione in privato e in pubblico. Impegni pesanti», dice.
Repubblica– In cultura l’articolo di bilancio della storica tre giorni in Vaticano tra Islam e cattolici. Titolo: «Verso un patto contro il fanatismo». L’articolo è di Marco Politi: «Oggi son o più ottimista di ieri. Ora guardiamo oltre Ratisbona», ha commentato il Gran Muftì di Sarajevo, Mustafà Ceric.
Borgonovo e Sla
Gazzetta dello sport– L’ex calciatore di Milan e Fiorentina Stefano Borgonovo malato di Sla da oggi comincia una collaborazione con la Gazzetta dello spot. L’argomento del suo primo articolo? Ovviamente le magie di Del Piero al Bernabeu.
Volontariato lombardo
Avvenire- Il volontariato in Lombardia è cresciuto in sei anni , dal 2001 al 2007, del 40%: sono oltre 4mila le associazioni iscritte al registro regionale del volontariato. Questi dati sono stati diffusi da Formigoni nel corso della riunione di insediamento del Comitato di gestione del Fondo speciale per il volontariato, per il quale, dice Formigoni: «abbiamo chiamato personalità di grande esperienza». Chi? Questo non è specificato.
Senzatetto
Repubblica– «Arriva il registro per schedare i clochard». È un emendamento della Lega al pacchetto sicurezza. Sarà un registro dove verranno raccolti i dati dei senza fissa dimora. Sarà gestito dal Viminale. Nello stesso decreto, via libera alle ronde padane: gli enti locali potranno avvalersi «della collaborazione di associazioni di cittadini per cooperare al presidio dei territori».
Cassa Intergrazione
Manifesto – A Torino record di cassa integrazione, mentre fioccano i già i licenziamenti, il manifesto racconta che “si fa prima a dire chi si salva” nel panorama industriale torinese cioè l’aeronautica che vive di commesse militari mentre cade l’illusione di trasformare Torino in una città postindustriale. “Crisi sociale sotto la Mole” è il titolo dell’articolo. A sottolineare il difficile momento anche un box in alto a pagina 7 “Se questo è un paese civile. Donna incinta «ruba» bistecche: «non potevo permettermele»”. «Ventitre anni, una gravidanza di cinque mesi e un contratto di lavoro part time. È stata sorpresa tra gli scaffali del supermercato Standa di Milano con alcune confezioni di cane e qualcuna di affettati goffamente nascosti nella giacca, denunciata e portata nella vicina caserma dei carabienieri: ora è in attesa di processo. Questo succede nella civile Italia. (…) Ma la notizia ha fatto il giro e già ieri sono iniziate ad arrivare mail il servizio clienti della “Standa”». Il commento finale è che «Chissà che quel che non può un poco di civiltà, lo possa la minaccia del consumatore», visto il tam tam tra chi invita la standa a ritirare la denuncia minacciando boicottaggi.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.