Famiglia

E alla fine i miei studenti hanno scoperto questa rubrica

di Redazione

Q uando, circa un anno fa, Vita mi affidò questa rubrica, decisi di non informare gli studenti della scuola dove insegno, convinto che la decisione mi avrebbe consentito di trattare liberamente di avvenimenti che accadono a scuola e prenderne spunto per alcune riflessioni, senza scatenare la “caccia” al personaggio di turno. La mia illusione è durata a lungo, ma non quanto speravo.
L’anno scorso, due ragazze della terza B si sono avvicinate a me e con tono beffardo hanno detto: «Professore, la teniamo in pugno». A nulla è valso il mio sguardo interrogativo che le pregava di darmi qualche ragguaglio in merito; senza aggiungere altro, con passo lesto hanno guadagnato la rampa di scale che porta ai piani superiori.
Isa e Margherita, come le protagoniste del film Thelma e Luise , condividono tutto, anche quei pomeriggi noiosi durante i quali navighi su internet digitando i nomi di questo o quel professore per curiosare sulla sua vita extrascolastica. Hanno scoperto così la mia rubrica, collegandosi al sito di Vita . Poi sono uscite di casa e hanno raggiunto l’edicola per chiedere l’ultimo numero del settimanale, che – ironia della sorte – parlava proprio di una di loro.
Da allora non hanno perso un numero, sottoponendomi a ogni uscita a una raffica di domande: «Chi è Marta? Serena e Sofia sono quelle di quinta F?».
Un giorno una delle due, con l’indice puntato, proprio come fanno di solito i professori, mi ha ammonito: «Lei che su Vita ha tessuto le lodi della seconda E, lo sa che al concerto di musica classica hanno fatto cori da stadio per incitare i compagni che suonavano?». Le Thelma e Luise della terza B hanno dato l’esame di maturità a giugno e si sono iscritte a Giurisprudenza. Continuano a leggere Vita nelle aule dell’università. Arrivederci, enfants terribles.


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