Economia

L’indagine di VITA Consulting: La CSR nel settore bancario

Nel 2008, per il secondo anno, VITA Consulting, l’agenzia di consulenza del Gruppo VITA, ha realizzato un’indagine sul tema del rapporto tra il sistema bancario, la comunità locale e il terzo settore. Rispetto all’edizione del 2007, l’indagine de

di Staff

Nel 2008, per il secondo anno, VITA Consulting, l’agenzia di consulenza del Gruppo VITA, ha realizzato un’indagine sul tema del rapporto tra il sistema bancario, la comunità locale e il terzo settore. Rispetto all’edizione del 2007, l’indagine del 2008 ha ampliato gli ambiti di interesse inserendo una sezione specificatamente dedicata alla Corporate Social Responsibility (CSR) oltre a quella già dedicata al Corporate Giving.

L’indagine, già effettuata per il settore farmaceutico in Italia, prevede la diffusione di un questionario elaborato da VITA Consulting presso i gruppi bancari presenti in Italia come da database della Banca d’Italia stessa. Sono state ottenute ventiquattro risposte da altrettanti gruppi bancari che da soli rappresentano oltre l’80% degli sportelli presenti sul territorio italiano.

Il principale risultato emerso è che la CSR si conferma come strumento strategico al servizio delle imprese bancarie, un “mezzo” utilizzato per conoscere e per interagire con il territorio e la comunità di riferimento.


Le certificazioni e la reportistica

Nel complesso i gruppi bancari italiani evidenziano particolare attenzione ai sistemi di certificazione sociale ed ambientale, che sono presenti in oltre il 70% degli istituti; le certificazioni più utilizzate sono l’ISO14001, l’EMAS, l’OHSAS18001. Inoltre, tutti i gruppi bancari hanno confermato la loro adesione all’iniziativa Patti Chiari, la certificazione della trasparenza che mira a costruire una nuova relazione tra banche e cittadini basata sul dialogo chiaro, comprensibile e trasparente.

Connesso al mondo delle certificazioni vi è l’adeguamento alla Legge 231/01 che introduce per la prima volta nel nostro ordinamento l’obbligo per le persone giuridiche di dover rispondere penalmente per i reati commessi all’interno della propria struttura. Tra le azioni principali di adeguamento alla legge spicca la pubblicazione di un documento descrittivo del modello organizzativo interno (Corporate Governance) e l’adozione del codice etico.


La rendicontazione del proprio impegno sociale avviene tramite report in oltre l’85% dei gruppi, rispetto al 70% dell’indagine 2007, e l’esperienza dei gruppi bancari appare oramai di lungo corso, in media infatti i gruppi pubblicano un report sociale da quasi 6 anni.

È sempre in aumento, inoltre, la percentuale di gruppi bancari, che decidono di rendere pubblica la propria rendicontazione sociale che risulta in più dell’80% dei casi tra gli strumenti privilegiati di comunicazione del proprio impegno sui temi della CSR.


Le politiche di CSR e la comunicazione

In un contesto come quello italiano che ha visto la nascita di nuovi gruppi bancari emerge che le politiche di responsabilità sociale vengono prese in quasi il 60% dei casi a livello di capogruppo, mentre in solo il 30% a livello esclusivamente di singola banca. Rimane piuttosto elevata la presenza di un responsabile, o comunque di un referente, di CSR che è presente in circa il 60% dei gruppi e molto spesso (in quasi la metà dei casi) ha esclusivamente questa funzione, a dimostrazione di come la CSR sia sempre più spesso riconosciuta come area strategica, comunicata principalmente attraverso il proprio sito web.


Passaggio fondamentale nel processo di inserimento della CSR nell’approccio strategico delle banche è anche quello della mappatura degli stakeholder di riferimento, effettuata nel 77% dei casi. In particolare su di un totale di 14 categorie di stakeholder indicate (tra le quali i media, le istituzioni, il mondo accademico, etc.) le prime cinque categorie segnalate sono le più classiche ed importanti per i gruppi bancari, ovvero: soci/azionisti, fornitori, clienti, dipendenti/collaboratori e comunità locale.


Il bilancio sociale si colloca tra i principali strumenti di comunicazione dell’impegno in CSR del gruppo bancario, è però rilevante notare come gli incontri con la comunità rappresentino un’azione importante nel processo di comunicazione per oltre il 60% dei gruppi intervistati.


Per quanto riguarda le iniziative future inserite nei programmi delle banche vince su tutti l’impegno a mantenere attiva la rendicontazione sociale, vi è poi interesse per alcuni strumenti ancora deboli nel settore bancario come il Cause Related Marketing, il Volontariato d’impresa e il Matching Gift Program.

Molte delle azioni future in agenda alle banche si poi riferiscono alla gestione ambientale (“finanziamenti verdi”), alla promozione dei talenti ed al rapporto con la propria clientela.



Il Corporate Giving

Leggermente differente è invece la gestione delle politiche di Corporate Giving, che riguardano donazioni, elargizioni e liberalità erogate a favore di organizzazioni ed iniziative aventi utilità sociale, in questo caso le decisioni vengono prese solo nel 33% al livello di capogruppo, dimostrando una più ampia possibilità gestionale della singola banca.


Le motivazioni sottese alle scelte di Corporate Giving nell’anno 2008 sono strettamente connesse ad una scelta di visibilità del gruppo bancario ma anche ad un parallelismo nelle azioni e nella comunicazione con l’impegno nella CSR, contribuire, infatti allo sviluppo sociale, fa parte dell’approccio strategico tipico della CSR.


Gli elementi alla base della scelta del beneficiario riguardano poi la coerenza con la mission della banca ed in particolare la promozione del legame con il territorio. A garanzia della trasparenza nella destinazione dei fondi è richiesta in modo categorico al beneficiario la serietà e l’affidabilità che consentano di divenire riferimento anche futuro per azioni di Giving o di CSR.


I principali destinatari delle attività di corporate giving si confermano essere, anche nel 2008 le organizzazioni che si occupano di beni culturali (90%) seguiti dalle associazioni che si occupano di giovani, di tutela dell’ambiente e di handicap.


Nell’ambito della scelte dei beneficiari del Corporate Giving emerge il dato interessante della validità dell’autocandidatura, il dato è indicativo della validità del contatto tra la comunità e la banca e l’apertura di quest’ultima ad interessarsi a realtà del sociale di tutte le dimensioni, anche prettamente locali.

La segnalazione da parte dei dipendenti sottolinea poi l’attenzione rivolta dalla banca alla sensibilità ed agli interessi dei propri dipendenti soprattutto nella sfera locale delle banche maggiormente legate alla comunità.

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA