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Pubblico impiego: arriva il telelavoro

Ecco il telelavoro anche per gli impiegati pubblici

di Redazione

Consiglio dei ministri: è stato approvato il 25 febbraio un regolamento che permetterà anche agli impiegati pubblici di lavorare a casa così come avviene oggi per altre categorie. Anche il travet non sarà più obbligato a ?timbrare il cartellino?. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il regolamento che permetterà ai dipendenti pubblici di lavorare a casa propria, così come avviene in qualche azienda privata e per molti liberi professionisti. Il Telelavoro entra quindi nella Pubblica amministrazione, ma si tratta di una rivoluzione informatica che non è di immediata applicazione. Il regolamento infatti prevede le norme minime necessarie per attivare le nuove forme di lavoro a distanza lasciando alle singole amministrazioni ampi margini di autonomia per modellare la realizzazione concreta. Inoltre il trattamento economico, la tutela e la sicurezza sul lavoro degli impiegati che sceglieranno di lavorare a casa dovranno essere contrattate con i sindacati. Questo provvedimento disciplina quanto già previsto dalla cosiddetta ?Bassanini ter? (la 191/98) e ha lo scopo di razionalizzare l?organizzazione del lavoro e di realizzare le economie di gestione. La postazione di telelavoro deve essere messa a disposizione, installata e collaudata (in casa del dipendente e in un ambiente idoneo) a cura e spese dell?amministrazione interessata, sulla quale gravano anche i costi di gestione e manutenzione. Non si esclude poi che diversi uffici della Pubblica amministrazione si possano accordare tra loto per utilizzare insieme locali, infrastrutture e risorse arrivando così a creare dei veri e propri centri di telelavoro distinti e lontani dalla sede centrale. Se il dipendente che ha scelto il telelavoro volesse ritornare a lavorare in ufficio, secondo il regolamento, potrà farlo solo dopo un ?congruo periodo di tempo? fissato dal progetto generale preliminare all?istituzione del telelavoro.


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