Cultura

Un forum che farà storia

Oggi l'incontro tra una delegazione ad alto livello di “saggi" dell'Islam con i cattolici in Vaticano. E gioved' tuttti in udienza da Benedetto XVI

di Emanuela Citterio

Nella foto: l’incontro storico tra Benedetto XVI e re saudita Abdullah nell’agosto scorso.

Davvero storico l’incontro che si tiene in Vaticano da oggi al 6 novembre fra una delegazione di sapienti islamici e di teologi cattolici. Come scrive Lucio Brunelli nella sua rubrica su Vita in edicola questa settimana l’incontro è storico per due ragioni: «Innanzitutto perché stavolta l’iniziativa è partita dai musulmani e non da Roma. E poi per l’autorevolezza della delegazione. Non si tratta infatti del solito sparuto gruppo di intellettuali musulmani che frequentano i salotti buoni dell’ecumenismo. Ma di leader realmente rappresentativi del pianeta Islam». Tutto inizia nel settembre 2007 con una lettera inviata al Papa da 138 saggi musulmani. Chiedono un dialogo per cercare insieme, nelle sacre scritture, «una Parola comune» per cementare l’amicizia fra cristiani e musulmani. Ratzinger accetta il confronto, nonostante sia sconsigliato da numerosi critici, in testa Magdi Allam. Curiosamente sono i musulmani a portare il dialogo sui temi dottrinali. Mentre i teologi cattolici cercheranno di planare su temi pratici, come la libertà religiosa e i diritti umani. Il Vaticano chiederà alla delegazione islamica pubblica solidarietà per i cristiani sotto attacco in Iraq.

Il 6 novembre è prevista un’udienza con Benedetto XVI e un incontro pubblico alla Gregoriana. A coordinare l’incontro da parte cattolica sarà il presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, Jean-Louis Tauran. La lista dei “saggi” dell’Islam è ancora avvolta dal riserbo, ma è di alto livello e vi farà parte di sicuro il gruppo di cinque saggi musulmani guidato da Abdal Hakim Murad, presidente del Muslim Academic Trust di Londra. E comprenderà, oltre ad alti rappresentanti istituzionali, accademici, giuristi, intellettuali e scrittori scelti da tutte e cinque i continenti, sia uomini che donne, sia sunniti che sciiti. Con l’obiettivo di sviluppare il dialogo fra le due fedi monoteiste, il forum si riunirà almeno una volta all’anno alternando come sede Roma e una città del Medio Oriente, ma potrà anche essere convocato ogni volta che ce ne sarà bisogno.
Spiega Yahya Sergio Pallavicini , oggi consigliere dei 138 e responsabile dei rapporti con il Vaticano. «Il documento, dal titolo “Una parola comune fra noi e voi” rilanciava il tema fede-ragione proponendo un dialogo alla ricerca delle coordinate comuni fra cristianesimo e Islam», spiega Pallavicini. «Il dialogo è proseguito fino all’incontro, lo scorso marzo, presso il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, di due delegazioni formate da cinque leader musulmani e cinque cattolici, durante il quale è stata annunciata l’istituzione del forum permanente». Nel frattempo anche le relazioni diplomatiche fra mondo arabo e Vaticano si sono intensificate, con la storica visita al Papa, il 6 ottobre 2007, del re d’Arabia, Abdullah, la prima di un sovrano saudita. A giugno c’è stato un summit islamico mondiale alla Mecca, una specie di concilio in cui musulmani sunniti e sciiti hanno concordato sulla necessità di avviare un dialogo con cristiani ed ebrei.
Il tema della conferenza in Vaticano «Amore di Dio, amore del prossimo» riprende una proposta contenuta nella lettera dei 138.


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