Non profit
SOCIALE. Galan scrive a Tremonti: “Sistema dei servizi a rischio”
In una lettera il governatore veneto lancia l'allarme sulla tenuta della spesa per i più deboli
“Sempre più duro governare all’interno del patto di stabilità, soprattutto se guardiamo ai servizi sociali”: a dirlo, e a scriverlo di suo pugno al ministro Tremonti, è il presidente del Veneto Giancarlo Galan.
Lanciando l’allarme sulla “tenuta” del sistema sociale in una regione, come la sua, che ha fatto della capillarità e della qualità dei servizi un obiettivo primario, Galan chiede al ministro di stralciare dal patto di stabilità la spesa sociale o, in alternativa, di escludere dal patto le spese di natura sociale derivanti da alcuni fondi vincolati (politiche giovanili e interventi riguardanti le persone e le famiglie nei contesti di maggiore debolezza).
Ecco alcuni passaggi della lettera del governatore:
Desidero rappresentarti una situazione di difficoltà che stanno vivendo alcune regioni italiane, tra le quali in particolare il Veneto, dovuta ai vincoli di spesa all’interno del patto di stabilità. E’ un problema che sta generando profonda sofferenza nella rete di strutture e di servizi sociali che da sempre in Veneto, nella piena attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, ci ha consentito di avere servizi capillari e all’avanguardia, tra l’altro con notevole contenimento della spesa. Ed è anche una situazione che stanno vivendo in prima persona tantissime famiglie, da sempre il primo attore dei servizi sociali, oggi alle prese con il fenomeno sempre più frequente delle cure domiciliari per la non autosufficienza.
Due esempi possono valere per tutti. Primo. La rete delle 1.200 Scuole d’infanzia non statali del Veneto, accoglie 100.000 bambini servendo i tre quarti del fabbisogno regionale, con un costo medio annuo per bambino pari a 2.700 euro, costo che è coperto dallo Stato, dalla Regione, dai Comuni e dalle famiglie stesse. La spesa annua per bambino nelle strutture statali, è di 4.000 euro. Il risparmio, solo in termini di differenza, è di 130 milioni di euro, ma è facile calcolare quanto maggiore sarebbe la spesa se chiudessero le nostre scuole non statali!
Secondo. In Veneto i centri di servizio per persone non autosufficienti accolgo no circa 25mila persone, con un costo annuo medio pro capite di 17mila euro che ricade sulla spesa sanitaria per 429 milioni di euro. Al contrario la spesa (per metà sociale e per metà sanitaria), con la quale sosteniamo 87 mila famiglie che scelgono di assistere i propri cari a casa propria è di 80 milioni di euro. Vorremmo poter investire di più in questo settore, perché l’indice di vecchiaia della nostra popolazione è in continuo aumento: anche in questo caso sono evidenti i futuri risparmi sulla spesa sanitaria (oltre al beneficio umano di poter assicurare cure domiciliari).
La soluzione tout court sarebbe quella di escludere le politiche sociali fuori dal Patto di stabilità, ma ci rendiamo conto della difficoltà di attuazione della proposta, proprio in relazione al lavoro importante che stai conducendo p er risanare i conti dello Stato.
E’ per questo motivo che sottopongo alla tua attenzione un’ulteriore proposta. Si tratta di escludere dal patto le spese di natura sociale derivanti da alcuni fondi vincolati, previsti e definiti dalla L. 296/06, che trovi meglio specificati nella proposta emendativa alla prossima finanziaria, che ti allego.
In questo modo si consentirebbe alle Regioni di poter escludere dal complesso delle spese finali, soggette a patto, quei fondi che assieme alle politiche giovanili – per le quali i sempre più numerosi fenomeni legati al disagio e alla violenza urgono l’impiego di risorse ed interventi –finanziano interventi riguardanti le persone e le famiglie nei contesti di maggiore debolezza, alle quali non possiamo far mancare le risposte.
Per questo motivo sono convinto della tua attenzione e disponibilità a valutare ed accogliere una soluzione che risponde ad esigenze che sono sacrosante, la cui incidenza nella spesa pubblica sarebbe già determinata, oltre che contenuta.
Con l’auspicio di un riscontro positivo, ti saluto con cordialità e ti auguro sinceramente un buon lavoro.
Giancarlo Galan
Presidente della Regione del Veneto
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