Cultura

L’arte unisce iraniani e israeliani

A Milano ha aperto Glocal art: cinque artisti esordienti, provenienti dal Medio oriente. Da non perdere!

di Martino Pillitteri

Neppure nelle barzellette iraniani e israeliani vanno d’accordo; solo nella fiction del recente film, La Banda, egiziani e israeliani scoprono che alla fine, la passione per la musica jazz è un efficace ambasciatore capace di diminuire il livello di percezione della guerra fredda che caratterizza il rapporto tra quei due paesi. E solo in una galleria d’arte qui a Milano, arabi, iraniani e israeliani  non si sono rinfacciati le responsabilità dei loro leader e non hanno reagito ai linguaggio provocatori dei loro media, ma hanno dimostrato che quando l’iniziativa è lasciata ai giovani,alla loro creatività e al loro bisogno di confronto, l’intercultura,il dialogo interreligioso e la pace sono possibili.  Le opere di cinque giovani mediorentali, 2 israeliane (Iamit e Hilla), 2 iraniane (Golsa e Azadeh) e un egiziano ( Mohammed detto Mido) sono esposti alla Fabbrica del Vapore di Milano per dimostrare che la pace si può fare con l’arte e  il dialogo attraverso le tele.
Tutti e cinque hanno completato i loro corsi di studio a Milano. Per realizzare questa mostra, che per loro rappresenta l’esordio, si sono incontrati, raccontati e hanno condiviso un obiettivo seguiti dalla curatrice Marina Mojana.
In occasione dell’anno europeo dedicato all’intercultura, Vita non profit Magazine promuove una mostra dove le tele dell’arte cercano di vincere mentre le trame della politica stanno perdendo.
 «Ho percepito la freschezza di questi artisti le cui radici appartengono ai paesi di origine, ma che hanno superato l’appartenenza ad un solo posto. Quando si vede e si di dipinge il proprio mondo vedendolo da fuori, percepisco l’attrazione che c’è tra i popoli e per una volta ho dimenticato la tensione che c’è tra le nazioni». Parole di  Ali Hassoun, artista Libanese che vive a Milano, dopo aver visto i quadri di Hilla. Ali è originario di Sidone, nel sud del Libano. Hilla è di Tel Aviv, capitale d’Israele.

La mostra è aparta tutti i giorni dalle 14 alle 19,30, alla Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4. Chiusa il lunedì. Ingresso libero

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