Formazione

Animare è meglio che educarebse l’obiettivo è l’autonomia

di Redazione

«I giovani sono incentivati a partecipare alla progettazione dei servizi di cui sono beneficiari» F avorire lo sviluppo delle comunità locali. Il progetto di intervento della cooperativa Grado 16 si basa su un principio ferreo: la miglior educazione è quella fondata sull’animazione territoriale. Così grazie all’impegno nei centri giovanili e nelle strade, la cooperativa coinvolge ragazzi nella progettazione di iniziative e nella gestione di spazi culturali. «Con la collaborazione della Provincia di Milano abbiamo avviato un progetto di autopromozione giovanile all’interno di un centro polifunzionale messo a disposizione dalle istituzioni», spiega Davide Branca , il presidente della cooperativa. «Grazie alla nostra assistenza formativa, i ragazzi hanno imparato il lavoro e gradualmente si sono impegnati a gestire autonomamente tutto il centro». Una sorta di laboratorio formativo che, di fatto, ha puntato sulla creazione di autonomia. «Il nostro obiettivo non è educare ma animare», precisa Branca. «I giovani sono incentivati a partecipare alla progettazione dei servizi di cui sono beneficiari e in più vengono responsabilizzati nella gestione stessa di interventi che comunque rimangono pubblici, a stretto contatto con le istituzioni». Un approccio originale che comunque mantiene aspetti educativi. «Chi decide di prendersi la responsabilità della gestione, di solito ha compreso l’importanza della propria funzione sociale per lo sviluppo del territorio». Oggi Grado 16 ha aperto uno sportello di consulenza per l’avvio di progetti di autopromozione giovanile, svolgendo la funzione di incubatore di impresa.


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