Politica

silvio, rimembri bancorabil family day?

governo/1 Dopo i tagli al fondo per la famiglia

di Redazione

Le associazioni familiari chiedono il ripristino degli stanziamenti, ridotti di un terzo: «Non erano queste le promesse».
E al sottosegretario Giovanardi:
«Si faccia sentire»
S embra già finita la luna di miele delle organizzazioni familiari con il governo Berlusconi. Dopo una campagna elettorale improntata a grandi dichiarazioni di amicizia (Berlusconi, unico candidato premier, aveva firmato la petizione «per un fisco a misura di famiglia» del Forum delle associazioni familiari), la sfilata dei politici del centrodestra al Family Day, la nomina di Giovanardi a sottosegretario per la famiglia («si inizia a vedere la luce», avevano dichiarato i vertici dell’Associazione famiglie numerose dopo un incontro con l’onorevole a proposito delle bollette sociali), ecco arrivare, a sorpresa, il gelo tra esecutivo e associazioni.
A provocare la frattura, il taglio di un terzo del Fondo per le politiche della famiglia, annunciato dallo stesso Carlo Giovanardi in commissione Affari sociali della Camera.
Queste le cifre: in base alla Finanziaria 2009, il fondo ammonta a 186.571 milioni di euro a fronte dei 273.137 milioni disponibili nel 2008, pari a un calo del 32% netto. Una decisione motivata dalla necessità di coprire «interventi già effettuati dal governo, tra i quali alcuni con ricadute per le famiglie come Ici e Piano Casa». Conseguenza, sono rimasti a zero i finanziamenti diretti alla riorganizzazione dei consultori familiari, l’abbattimento dei costi per le famiglie con quattro o più figli (niente bollette sociali, insomma) e la riqualificazione degli assistenti familiari.
Immediata la reazione del Forum famiglie, che per bocca della coordinatrice Paola Soave definisce «molto grave» la decisione del governo, in particolare «per il mancato finanziamento ai consultori familiari». Il disagio è profondo: «Questo taglio è solo l’ultimo di una serie di atti deludenti», spiega la Soave, «primo tra tutti il mancato accoglimento della nostra proposta per un fisco a misura di famiglia. Si tratta di un sistema di deduzioni a favore di chi ha figli, per cui abbiamo raccolto e consegnato al Capo dello Stato un milione e 200mila firme. Visto che l’idea delle deduzioni era dello stesso Tremonti, pensavamo di trovare ascolto in questo governo», continua Paola Soave. «Capiamo che il sottosegretario Giovanardi è sempre più solo all’interno del governo, ma non è mortificando e umiliando la famiglia che si rilancerà il Paese». Di «ennesima e gravissima ingiustizia» parla l’Associazione nazionale famiglie numerose, che pure nei mesi scorsi aveva avviato con Giovanardi un dialogo intenso e proficuo. «Malgrado le promesse elettorali del governo, rileviamo nei fatti l’adozione di misure che colpiscono la famiglia e i figli», ha scritto l’associazione in una nota, che si conclude invitando «il presidente del Consiglio e le anime del governo più sensibili al tema famiglia, come il sottosegretario Giovanardi, a intervenire affinché venga ripristinato immediatamente tale fondo».
E mentre le associazioni familiari sono sul piede di guerra, nuove nubi potrebbero addensarsi sull’orizzonte dell’esecutivo a causa di altre riduzioni di finanziamenti, cioè quelli alle scuole paritarie, che nel testo della Finanziaria all’esame della Camera sono stati decurtati di ben 133 milioni. Per rimediare alle sforbiciate, sono già pronti diversi emendamenti: vedremo nelle prossime settimane se saranno accolti.


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