Sostenibilità

Una class action contro i boss

Legambiente si costituisce parte civile nel processo sulle discariche abusive a Napoli e Caserta. E con l’iniziativa “Pagateci il danno” propone di fare lo stesso ad amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini

di Redazione

Legambiente come Erin Brockovich. L’associazione lancia la prima class action “ambientale” non però contro una multinazionale dell’energia (come nel film che ha per protagonista Julia Roberts) ma contro i boss dei Casalesi. “Pagateci il danno”, così si chiama l’iniziativa di Legambiente, è una vera e propria azione collettiva per chiedere i risarcimenti dei danni economici, morali e biologici causati dei traffici illeciti dei rifiuti campani. L’associazione si costituirà parte civile nel procedimento penale scaturito dalla dichiarazioni di Gaetano Vassallo, che per anni ha gestito le discariche tra le province di Napoli e di Caserta per conto dei Casalesi e oggi collabora con la giustizia.

Per realizzare una vera “class action”, Legambiente metterà a disposizione avvocati e volontari che raccoglieranno le adesioni e le segnalazioni da parte di cittadini, amministrazioni locali e imprese in tutti i Comuni interessati dai traffici raccontati da Gaetano Vassallo e riscontrati dall’autorità giudiziaria. L’obiettivo dell’azione è quello di coinvolgere i soggetti i cui interessi sono stati lesi dai comportamenti criminosi del clan: dai Comuni che ospitavano siti abusivi di smaltimento ai referenti del settore agricolo e turistico, a tutti i cittadini che abitavano quelle zone. Per ogni adesione saranno verificate le effettive condizioni che consentono, in base al codice di procedura penale, di essere riconosciuti parte civile e/o di avviare una causa di risarcimento danni in sede civile.

Per il 14° anno consecutivo la Campania si è confermata leader a livello nazionale per il numero di reati ambientali: nel 2007 sono stati bene 4.695 gli illeciti accertati (+56% rispetto al 2006), in media 13 reati al giorno, uno ogni due ore. Tre mila e 289 sono le persone denunciate o arrestate (+16% rispetto al 2006) e ben 1.463 i sequestri effettuati. Solo nel 2007 sono state individuate ben 222 discariche abusive e accertate 613 infrazioni (+36% rispetto al 2006). Grazie all’introduzione del delitto ambientale di organizzazione di traffico illecito di rifiuti (previsto dall’articolo 53bis del decreto Ronchi) dal 2002 ad oggi in Campania sono stati arrestati ben 346 le persone denunciate e oltre 92 le aziende implicate con il coinvolgimento di sette procure a livello regionale. E poi c’è la “catena montuosa” dei rifiuti scomparsi: in Italia, in 9 anni risultano scomparsi nel nulla 143milioni di tonnellate di rifiuti speciali. Montagne di rifiuti certamente prodotti ma di cui non si ha notizia né per le attività di recupero, né di corretto smaltimento.

Il primo atto di questa iniziativa legale è rappresentato dalla cosiddetta istanza di conoscenza di fase e stato del procedimento che Legambiente ha già depositato presso la Procura della Repubblica di Napoli, anticipando la sua intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento penale sulle discariche abusive. La seconda azione sarà la richiesta del risarcimento del danno attraverso l’effettiva costituzione di parte civile. Legambiente sta valutando se agire anche in sede civile, con l’obiettivo di ottenere un più congruo risarcimento dei danni. E promuoverà l’azione di risarcimento danni in sede civile una volta che saranno noti i reati specifici contestati agli indagati e, quindi, i relativi tempi di prescrizione.

Per aderire, segnalare, contribuire all’iniziativa, l’Osservatorio nazionale ambiente e legalità e Legambiente Campania hanno messo a disposizione due numeri di telefono (0686268372 e 081261890), attivi dalle 10,30 alle 18,00, dal lunedì al venerdì, ed è stato attivato un gruppo di avvocati e di volontari che cureranno la raccolta delle adesioni e l’avvio delle procedure previste per la costituzione in giudizio, come parte civile

 

http://www.legambiente.campania.it

 


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