Formazione

SCUOLA. Unione italiana ciechi contro ogni discriminazione

Un comunicato dell'Associazione

di Redazione

La Direzione nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, riunita il 16 ottobre, vista la mozione presentata alla Camera dall’onorevole Cota ed altri, ritiene di dover manifestare il proprio dissenso da un atto tanto discriminatorio, che colpisce ora gli alunni stranieri, ma che, così continuando, potrebbe anche colpire altri alunni della nostra scuola e, in particolare, gli alunni con disabilità.
Già la scuola aveva subito un trattamento decisamente negativo da parte del Governo. I tagli effettuati dal Governo Berlusconi sulla scuola con la manovra finanziaria (legge 130/2008) sono pesantissimi: 8 miliardi di euro in tre anni, 87.400 docenti e 47.00 ATA. Si tratta di tagli che non rispondono ad una doverosa logica di razionalizzazione e di miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della spesa pubblica, ma determinano vere e proprie destrutturazioni dell’ordinamento scolastico nazionale.
In base alla legge e alle affermazioni del Ministro Gelmini, non dovrebbero essere ridotti gli insegnanti di sostegno per i ragazzi disabili, ma non sappiamo se questo vorrà o potrà essere mantenuto.
I tagli operati nel tempo scuola nuocciono alla didattica in tutte le sue forme.
Probabilmente provvedimenti come quello auspicato dalla mozione Cota riconducono la nostra scuola a ritroso di diversi decenni.
È indispensabile che il Parlamento riveda integralmente tutto il problema ed elabori una norma che preveda l’inclusione di tutti gli alunni, escluda qualsiasi forma di discriminazione e sviluppi, attuandoli, quei principi per i quali la scuola italiana aveva trovato tanti apprezzamenti in Europa.
I ciechi italiani attendono norme che ridiano serenità agli alunni con disabilità visiva ed ai loro genitori e che concedano alla scuola risorse sufficienti affinché possa svolgere la propria attività in maniera costruttiva e con piena soddisfazione di tutti gli interessati.


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