Politica

POVERTA’. Audizione di Eveline Herfkens alla Camera

Obiettivi del Millennio: ci sono progressi ma rimane il gap di 30 miliardi di dollari tra quanto promesso e quanto versato

di Redazione

Il Comitato permanente sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite ha svolto quest’oggi l’audizione del Coordinatore Esecutivo della Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi del Millennio, Evelyn Herfkens, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, deliberata dalla Commissione Affari esteri della Camera dei deputati.
Evelyn Herfkens, da sei anni alla guida della Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi del Millennio da lei fondata su mandato del Segretario Generale delle Nazioni Unite, è stata ministro della Danimarca per lo sviluppo internazionale e ambasciatore presso le Nazioni Unite. Oggi è anche consulente speciale dell’Amminsitratore dell’UNDP e di componente della Commissione Mondiale sulla Dimensione Sociale della Globalizzazione.
All’apertura dell’audizione il presidente Pianetta ha sottolineato come gli Otto Obiettivi (sradicare la povertà estrema e la fame; garantire l’educazione primaria universale; promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne, ridurre la mortalità infantile; migliorare la salute materna; combattere l’HIV/AIDS, la malaria ed altre malattie; garantire la sostenibilità ambientale; sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo) corrispondano alla moderna nozione di diritti umani e in quanto tali debbano, dunque, essere considerati una necessità politica su cui creare una nuova consapevolezza da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni grazie all’essenziale mediazione dell’informazione.
Nel corso dell’audizione la signora Herfkens ha quindi dato conto dei progressi registrati a livello mondiale rispetto agli Otto Obbiettivi ma ha espresso profonda preoccupazione per il gap, pari a 30 miliardi di dollari, tra quanto promesso e quanto effettivamente versato dai paesi donatori.
In questo quadro l’Italia – chiamata ad affrontare la crisi finanziaria internazionale e avendo un debito pubblico pari al 106% e ridotte prospettive di crescita per i prossimi anni – si attesta come il minore contributore tra tutti i donatori, con serie conseguenze sulla credibilità della sua presidenza del G8. In questo contesto il nostro Paese dovrebbe ottimizzare i propri sforzi destinando le ridotte risorse al sostegno di progetti multilaterali e concentrandosi su Paesi e settori selezionati.
Nel corso del dibattito al quale hanno preso parte i deputati Narducci, Corsini, Maran, Mecacci, Tempestini, Pistelli e Barbi, sono emerse ulteriori questioni urgenti, con particolare riferimento agli effetti della crisi finanziaria sulle politiche internazionali rivolte alla realizzazione degli Obiettivi. Tale tema sarà ulteriormente approfondito nel prosieguo dell’indagine per fornire alla Commissione i dati quantitativi che saranno raccolti a livello mondiale dalla Campagna delle Nazioni Unite e da altri organismi internazionali

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