Non profit

Sognando Beckham a Sanpa

sorprese L'esordio italiano della prima squadra di calcio femminile dell' Afghanistan

di Daniela Verlicchi

La partita contro una rappresentativa locale si è giocata sul campo della comunità riminese S e c’è una cosa che a Roia, 17 anni, attaccante del Roots of Peace Football Team, non manca è la caparbietà. È da quando ha 7 anni che guarda ogni genere di campionato in tv, sognando di diventare come Zidane, Beckham e Totti. Così, quando il presidente di Roots of Peace (una onlus americana che si occupa dello sminamento dei territori teatro di conflitto e in Afghanistan li trasforma in campi di calcio) le chiese come potevano aiutarla, lei non ebbe alcuna esitazione: «Voglio giocare a calcio». Era poco più che un sogno, appena usciti dal regime dei Talebani. Oggi, invece di team femminili in Afghanistan ce ne sono più di 20. Ma quello di Roia è un pezzo di storia: è il primo nato nel Paese degli aquiloni.
È stata lei, assieme a sua sorella Sakina, a reclutare le altre 11 ragazze per formare il Rop team che, in occasione del Drugs Off Day, ha incontrato la squadra del San Patrignano nel campo della comunità di recupero. Non è andata male: un salomonico 3 a 3 ha chiuso la partita multietnica. Ma l’emozione più grande è stata quella di giocare in un campo vero e proprio, dal quale si vede anche l’orizzonte. Roia e le altre (Avesta, Masouda, Malali, Ahmad e Sakina, tutte tra i 16 e i 20 anni) si allenano ogni venerdì dalle 9 alle 16 in un campetto protetto da alte mura. Giocano con maglietta e pantaloni lunghi e portano una bandana che copre i capelli. Perché i Talebani se ne sono andati, ma per giocare a calcio in Afghanistan le donne devono ancora sfidare lo scetticismo di molti. Il fratello di Masouda, ad esempio, quando ha saputo che giocava, l’ha picchiata fino a romperle un polso. È bastato che una mattina una troupe di una tv locale le riprendesse per qualche minuto: all’ora del tg, a casa sua, si è scatenato un putiferio.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA