Politica
ECOLOGIA. Legambiente: governo pressapochista sul nucleare
L'emendamento del governo che la istituisce ha avuto il via libera
di Redazione
«Tra emendamenti e contro emendamenti, sulla costituzione della nuova agenzia per la sicurezza nucleare, il governo dimostra tutto il suo pressappochismo. È a dir poco preoccupante che una partita delicata come quella dell’atomo venga affrontata in maniera cosi’ dilettantesca». Cosi’ Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, sul via libera della Commissione Attività produttive di Montecitorio all’emendamento del governo al ddl per lo sviluppo che prevede l’istituzione della nuova agenzia per la sicurezza nucleare. In una situazione econonomico finanziaria delicata come quella attuale, «il governo va incontro a un pericoloso dispendio di risorse pubbliche solo per dare l’impressione di fare sul serio. Di fatto, le competenze specifiche e tecniche della nuova agenzia per il nucleare saranno le stesse di quelle già esercitate dal dipartimento ad hoc dell’Apat, che sulla prevenzione del rischio e il controllo dello smantellamento delle vecchie centrali già lavorava. I progetti sul nucleare del nostro esecutivo rimangono fumosi e tutt’altro che definiti ma gli italiani cominceranno a pagare da subito, in bolletta, per il nucleare che non c’è». Dire, conclude Cogliati Dezza, «che con la nuova agenzia si garantirebbe la sicurezza energetica del Paese e la riduzione del costo dell’energia per le imprese e le famiglie come dichiarato dal ministro Scajola e’ una falsità. Secondo uno stile ormai consolidato, anche su questo tema il governo gioca sull’effetto annuncio. Realizzare il nucleare in Italia comporterebbe costi altissimi e non risolverebbe né i problemi di bolletta e dipendenza energetica, ne’ quelli della riduzione delle emissioni di CO2».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.