Mondo

La Cassazione: il non profit può guadagnare

Per la Suprema Corte non perde la qualifica di onlus l'ente che eroga prestazioni a pagamento

di Gabriella Meroni

La Corte di Cassazione è intervenuta per la prima volta in materia di onlus con la sentenza n. 4663 del 20/05/2008, depositata il 9 ottobre scorso. Un pronunciamento molto importante, che stabilisce che la produzione di utili di gestione, ovvero la presenza di profitti, non compromette la qualità di onlus, visto che la questione decisiva per conservare la qualifica non è «non fare utili» ma la modalità di distribuzione degli utili stessi. Il pronunciamento segue a un ricorso di una fondazione che svolgeva attività sociosanitaria erogando alcune prestazioni a pagamento, e che per questo si era vista ritirare la qualifica di onlus dalla Direzione regionale delle Entrate.

Letteralmente si legge nella sentenza che «non appare incompatibile con il fine solidaristico di una onlus lo svolgimento di attività dietro pagamento», a patto che il resto dell’attività non abbia fini di lucro. E si legge anche che «la realizzazione di utili non esclude il fine solidaristico dell’attività». La Corte ha aggiunto che non è necessario, nel caso citato, che i beneficiari siano svantaggiati, ma che basta il fatto che l’ente svolga un servizio socioassistenziale. Una sentenza davvero importante, giunta oltretutto dopo due anni di lavoro da parte della Cassazione.

Non perdete sul prossimo numero di Vita magazine, un commento alla sentenza dell’Avv. Salvo Pettinato.

Il testo completo della sentenza in pdf


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA