Economia

AGRICOLTURA. Question time con il ministro… in campagna

Tutti intorno a un tavolo imbandito e apparecchiato con i prodotti tipici del Lazio, dalla porchetta, ai salumi, ai formaggi, al vino. Gli imprenditori hanno rivolto domande sia a Zaia sia a Marini

di Redazione

di Costantino Coros

 

La prima volta del question time in campagna. Questa mattina nell’azienda agricola La Torre, situata a nord di Roma, vicino al lago di Bracciano, il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia e il presidente della Coldiretti Sergio Marini, hanno risposto alle domande poste dagli agricoltori, preoccupati di come garantire ogni giorno il giusto prezzo dei prodotti e la qualità del cibo che consumano gli italiani. Preoccupazione, questa dei prezzi, resa ancora più forte dalla crisi dei mercati finanziari, dalla concorrenza sleale e dagli scandali alimentari. A questo proposito nel corso del question time il ministro delle Politiche agricole ha annunciato che in mattinata sono stati sequestrati in Piemonte circa 8mila ettolitri di vino adulterato con acqua e zucchero. Una cinquantina gli agricoltori presenti, provenienti da Roma e dintorni in rappresentanza dei diversi comporti produttivi: dall’allevamento di ovini e bovini, ai viticoltori, dai coltivatori di ortaggi e frutta a chi si occupa della trasformazione casearia.

Il ministro ha poi continuato dicendo di aver apprezzato molto questa iniziativa e condivide l’idea del question time da svolgere nelle aziende agricole, secondo Zaia è importante «parlare con chi lavora, con chi si spezza la schiena in campagna ogni giorno». «Servono meno convegni e più campo» ha aggiunto.
Da parte sua Sergio Marini, presidente nazionale della Coldiretti, ha dichiarato che anche lui si trova ovviamente d’accordo sul fatto che il ministro venga a colloquio direttamente con i coltivatori però, ha fatto notare al ministro, bisogna recuperare la redditività dell’impresa agricola diminuendo i prezzi, valorizzando la filiera corta, riducendo perciò i passaggi dal produttore al consumatore. L’elemento distintivo non deve essere la marca, ma il territorio. Questa metodologia valorizza il ruolo dell’agricoltore che deve tornare al centro del processo produttivo. Infatti, secondo il presidente di Coldiretti, è inaccettabile il dato che, posta a cento la spesa del consumatore, solo 17 vada all’agricoltore, bisogna invertire questa tendenza.


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