Famiglia

Servizi sociali, si chiude

Drammatico appello della Federazione Sam: sospenderemo i servizi per i minori a partire dal 10 ottobre

di Redazione

Signori, si chiude. È questo il drammatico, ennesimo appello lanciato dalla federazione Sam di Napoli, coordinamento  di un settore che conta in Campania 330 strutture di accoglienza residenziale per minori e accoglie ogni anno circa 1.500 minori, di cui 500 provenienti dal Comune di Napoli, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria e che conta circa 3.000 addetti.

Motivo della grave decisione – sospensione dei servizi per i minori a partire dal 10 ottobre – «la gravissima situazione in cui versa il settore», che costringe gli operatori a non poter «provvedere alle quotidiane necessità dei minori accolti: mancanza di tutela del lavoro svolto, mancanza di convenzioni con gli enti affidatari dei minori, rette inadeguate ai reali costi sostenuti, insolvenza cronica da parte degli enti clienti, nessuna regolarità contributiva, scarsi sistemi creditizi, nessuna programmazione credibile delle politiche sociali».

«Questi sono i tempi dell’indifferenza e dell’egoismo», scrive la Federazione, «in cui la classe politica è incapace di risolvere e di programmare e soprattutto di tenere fede agli impegni! Ci piacerebbe credere che questa martoriata regione e i suoi territori possano raggiungere una qualità di vita e una dignità sociale almeno pari a quelle di altre regioni italiane, ma purtroppo siamo consapevoli che deve cambiare l’etica politica per potere cambiare in meglio questa società. Noi continuiamo a credere che si possa cambiare e non tolleriamo chi pensa che l’attuale stato di cose sia ineluttabile, ancora di più se a pensarlo sono gli amministratori di questa città e di questa regione. Alla luce delle premesse fatte e coerenti con ciò in cui crediamo, stanchi di essere trattati come qualcosa di fastidioso, stanchi di vedere continuamente calpestata la nostra dignità, stanchi dei tanti tradimenti alle promesse fatte e alle parole date, stanchi di elemosinare da anni quello che ci spetta di diritto, stanchi delle offese alla dignità e alla tutela dei tanti bambini e giovani ospiti delle nostre strutture, stanchi di assistere al deterioramento progressivo delle politiche sociali, stanchi della precarietà e dell’indifferenza, siamo costretti, ancora una volta, ad annunciare la sospensione dei servizi erogati dalle strutture residenziali, al Comune di Napoli e a tutti i comuni insolventi della regione, a partire dal 10.10.2008 e a chiedere ai Servizi competenti di provvedere, entro il 15.11.2008, al collocamento dei minori presso altre strutture».

La Federazione SAM ha inoltre promosso le seguenti iniziative: messa in mora dei comuni insolventi e azione di decreto ingiuntivo; azioni di accertamento delle responsabilità civili, amministrative e penali; interrogazione sull’utilizzo dei fondi 2007 e 2008 a essa destinati; invito all’amministrazione comunale napoletana, «che a distanza di un anno perpetra gli stessi errori con la stessa strafottenza facendo ripiombare le comunità nel baratro della chiusura, a dimettersi!».

«Continueremo a sperare che in questo lasso di tempo possa cambiare qualcosa», conclude la Sam, «affinché non si arrivi alla sospensione dei servizi, soluzione che non vorremmo mai adottare, e che si trovino le soluzioni che garantiscano: puntualità dei pagamenti; saldo degli insoluti; convenzioni; adeguamento delle rette ai reali costi. Speriamo che, una volta e per sempre, si comprenda che il settore dell’accoglienza residenziale dei minori non può e non deve cessare la propria funzione, altrimenti si perderebbe una concreta risorsa professionale e culturale, che in questi anni ha svolto un ruolo di supplenza delle istituzioni, contribuendo in modo reale alla crescita complessiva delle politiche sociali della nostra città e della nostra regione. Se ciò avvenisse, scivoleremmo in un’epoca buia e di nuova barbarie».

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