Non profit

Giornata mondiale per l’alimentazione: oggi il programma italiano

Oggi alla farnesina la presentazione delle iniziative italiane

di Emanuela Citterio

Si tiene oggi presso la Farnesina la conferenza stampa di presentazione delle Celebrazioni ufficiali italiane per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2008, che si tiene il 16 ottobre. All’incontro parteciperà il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti.

“L’Italia con l’Onu contro la fame nel mondo” è il motto delle celebrazioni ufficiali italiane, coordinate dal ministero degli Affari esteri e sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, che si svolgeranno in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione 2008. In occasione dell’evento, istituito dalla Fao, il nostro Pese ospiterà una serie di iniziative culturali e sociali per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la fame nel mondo. «La celebrazione» ha dichiarato il ministro degli Affari esteri, Franco Frattini «ci offre una riflessione sulla necessità di operare insieme, a tutti i livelli, per realizzare quel diritto all’alimentazione che figura all’articolo 11 del Patto sui diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni unite».
Il tema del diritto al cibo quest’anno è di scottante attualità a causa dell’impennata dei prezzi dei beni alimentari in molti Paesi del mondo, e che ha colpito in modo più grave i poveri. Il prezzo dei cereali nelle nazioni povere del mondo, che già nel 2006-2007 era aumentato del 37%, aumenterà, si stima, alla fine dell’anno 2008, del 56%. Oggi, il grano viene pagato il doppio dell’anno scorso. Lo stesso vale per il riso. L’esportazione del riso è stata del tutto o quasi sospesa in Vietnam, India, Egitto, Cina, Cambogia, Argentina. La forte riduzione di derrate di riso sui mercati internazionali è accompagnata da speculazioni che contribuiscono al forte rialzo del suo prezzo. La crisi colpisce diversi Paesi africani, già duramente messi alla prova dall’aumento del prezzo del grano ed in particolare i Paesi asiatici, per i quali il riso è uno degli alimenti-base. La Corea del Nord, ad esempio, attraversa la più grave crisi alimentare dell’ultimo decennio. Lo rivela il Programma alimentare Nazioni Unite (Pam). Il paese potrebbe piombare in un’emergenza umanitaria prima della stagione dei raccolti autunnale e c’è bisogno di “donatori”. Milioni di persone stanno affrontando la peggiore crisi alimentare dopo quella che nei primi anni ’90 uccise milioni di persone.

Ma anche i consumatori Europei devono fare i conti con un’inflazione sui prezzi dei prodotti alimentari con punte sopra al 7%, il che, come menzionato anche nella Comunicazione della Commissione Europea del 24 maggio 2008, costituisce un problema quotidiano soprattutto per il 16% degli europei che vivono sotto la soglia di povertà.

Le campagne

Sul fronte della cooperazione internazionale una campagna particolarmente attiva sul fronte del diritto al cibo è Europafrica, una rete di organizzazioni di coltivatori del Nord e del Sud del mondo e sostenuta anche da organizzazioni non governative italiane.
«Stando alle statistiche ufficiali, il numero degli affamati nel corso degli ultimi anni è addirittura aumentato» afferma Ada Civitani dell’ong Acra e referente italiana per il gruppo di lavoro sulla sicurezza alimentrare di CONCORD, «il numero delle persone malnutrite nei Paesi in via di Sviluppo è stimato in 1miliardo e 200 milioni, di cui 850mila affamate. Circa i tre quarti di queste persone vivono nelle aree rurali dei Paesi del Sud del mondo, ovvero le zone in cui la maggior parte del cibo per nutrire il pianeta viene prodotto». «Il disinvestimento globale sull’agricoltura indotto nella maggior parte dei Paesi in via di sviluppo ha contribuito alla crisi» afferma la Civitani, «le popolazioni sono costrette a una lotta quotidiana per la sopravvivenza, spesso l’accesso alle risorse produttive di base (terra, acqua, sementi, energia) è loro negato», «tagliati fuori dal mercato data la scarsa competitività dei loro prodotti, i piccoli produttori familiari faticano a reperire credito per le loro attività ; politicamente sottorappresentate, queste comunità si vedono tagliate fuori dai luoghi di decisione in cui i loro destini come quelli delle loro terre vengono stabiliti. Di tutto questo in Europa si parla ancora troppo poco e ancora in termini troppo confusi»

Di recente a richiamare l’attenzione sul diritto al cibo è stata la chiesa cattolica. Si legge in un documento del Pontificio consiglio giustizia e pace che «Nell’anno in cui la comunità internazionale celebra il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, la crisi alimentare mondiale minaccia il diritto primario di ogni persona ad essere “libera dalla fame”», e a giugno durante il summit della Fao il Papa, di fronte al problema della famo ha sottolineato l’esigenza di «riforme strutturali, che consentano di affrontare le sfide della medesima sicurezza e dei cambiamenti climatici; inoltre, occorre incrementare la disponibilità del cibo valorizzando l’industriosità dei piccoli agricoltori e garantendone l’accesso al mercato. L’aumento globale della produzione agricola potrà, tuttavia, essere efficace, solo se sarà accompagnato dall’effettiva distribuzione di tale produzione e se essa sarà destinata primariamente alla soddisfazione dei bisogni essenziali».

Al tema della sicurezza alimentare sono dedicate anche le conferenze di Terra Madre che si tengono dal 25 al 27 ottobre presso le sale CittaSlow e Gialla del Lingotto Fiere di Torino.

Info: www.europafrica.info

Per approfondire: Dossier sulla crisi alimentare

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.