Famiglia
I carabinieri scoprono 84 baby-lavoratori
Centoventidue persone denunciate in otto province, anche per sfruttamento di extracomunitari
Più di cento persone denunciate, 149 lavoratori in nero scoperti, di cui 84 minorenni e 30 extracomunitari, evasioni contributive per oltre 15 miliardi recuperate. Questo il bilancio di un’operazione del comando carabinieri Ispettorato del lavoro contro lavoro sommerso, sfruttamento minorile e occupazione abusiva di manodopera.
I controlli, mirati anche a contrastare truffe agli enti previdenziali, sono stati compiuti in otto province con il concorso del personale del Servizio Ispezione: Ancona, Asti, Brindisi, Caserta, Livorno, Pavia, Reggio Emilia e Roma. E hanno riguardato insediamenti industriali, esercizi commerciali ed artigianali, centri di ristorazione, cantieri edili, strutture ricettive, aree ricreative e aziende agricole. Complessivamente sono state contestate violazioni amministrative per oltre 600 milioni di lire e sono stati recuperati premi Inail per quasi 140 milioni.
Le persone denunciate (122) devono rispondere tra l’altro di truffe nel settore agricolo: finti rapporti di lavoro con extracomunitari al solo scopo di fare ottenere loro il permesso di soggiorno e in altri casi per poter ricevere indebitamente erogazioni previdenziali e occupazione di clandestini. Le denunce si riferiscono inoltre all’impiego di minori in violazione delle norme che tutelano fanciulli a adolescenti. Violazioni delle norme sul collocamento e mancata istituzione o irregolare tenuta della prescritta documentazione aziendale sono invece gli illeciti amministrativi contestati.
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