Famiglia
combattere la mortalità infantile:bstesso obiettivo, nuovo metodo
infanzia Unicef ha migliorato il coordinamento degli interventi. E i risultati si vedono
di Redazione
Applicato in 11 Paesi, il pacchetto Acsd ha ridotto del 20% i decessi dei piccoli fino a cinque anni. Al via una campagna italiana L e ultime (buone) notizie le ha date l’Onu: la mortalità infantile è calata del 27% rispetto all’inizio degli anni 90. Il che, tradotto, significa che nei diversi Paesi del mondo muoiono meno bambini fra gli zero e i 5 anni: se prima la media era di 93 ogni mille, oggi è di 68.
Il 25 settembre un rapporto dell’Onu ha fatto sapere che fra gli otto Obiettivi di sviluppo del Millennio che la comunità internazionale si è impegnata a raggiungere, il quarto, quello che riguarda la lotta alla mortalità infantile (l’obiettivo è di ridurla di due terzi entro il 2015), è uno di quelli che ha registrato in questi anni i migliori risultati, anche nei Paesi in via di sviluppo. Anche se le differenze da Paese a Paese rimangono impressionanti: in Italia (la nazione dove è più bassa la mortalità infantile) muoiono 4 bambini ogni mille, in Sierra Leone 262.
Dal 2001 l’Unicef sta applicando un nuovo metodo per combattere la mortalità infantile: l’Acsd – Accelerated child survival and development, un pacchetto che mette insieme diversi interventi, come le vaccinazioni contro le sei malattie infettive più comuni, la distribuzione di zanzariere contro la malaria, i farmaci per contrastare le malattie gastrointestinali, un’assistenza migliore alle partorienti. «Unicef promuoveva già prima i singoli interventi, ma in modo non coordinato e non monitorato. La novità è che sono stati messi a sistema», spiega Roberto Salvan , direttore della sede in Italia. «Dal 2002 al 2004 questo metodo è stato applicato in 11 Paesi, e dopo il monitoraggio si è riscontrata una riduzione del 20% della mortalità infantile».
A dare la spinta è stata anche la “corsa” per raggiungere gli obiettivi del Millennio, che ha spinto Unicef a mettere tra le priorità un miglior coordinamento fra le iniziative esistenti e gli attori (agenzie internazionali, ong, governi, industrie farmaceutiche e fondazioni private). Al momento sono una sessantina i governi che applicano l’Acsd in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità e con Unicef, utilizzando diverse modalità a seconda del proprio sistema sanitario.
Il 4 e il 5 ottobre Unicef Italia lancia la campagna di raccolta fondi Un’orchidea per i bambini in collaborazione con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, per sostenere l’iniziativa in altri sei Paesi africani. Fino al 12 ottobre sarà attivo il numero 48548 per donare 2 euro con un sms. Le donazioni potranno essere effettuate anche tramite il sito www.unicef.it, nelle piazze e negli uffici postali attraverso l’iniziativa Dona il resto in collaborazione con Poste Italiane.
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