Non profit

Educa, si pensa alla seconda edizione

Presentato oggi il bilancio del 1° incontro nazionale sull'educazione

di Redazione

La passione per il futuro… avrà futuro. L’annuncio ufficiale, oggi, nell’aula magna dell’Arcivescovile Dame Inglesi, a Rovereto, dove le diverse realtà che hanno promosso EDUCA, il primo incontro nazionale sull’educazione, hanno fatto il bilancio di questi tre giorni ricchi di dibattiti e incontri. Un bilancio, ha detto Michele Odorizzi, presidente di Con.Solida, che si può riassumere così: “Siamo contenti”. Le cifre, prima di tutto: oltre undicimila presenze ai diversi momenti (trenta i convegni in 11 luoghi diversi); 2.500 i bambini coinvolti nei venticinque laboratori creativi (con l’esperienza a suo modo unica dell’ufficio stampa di Grandangolo); già venti le organizzazioni nazionali che si sono aggiunte alle 10 che hanno firmato e proposto il Manifesto sull’educazione presentato in apertura; più di cento i volontari coinvolti; tre le assemblee di realtà della cooperazione sociale che si sono tenute nel corso dei tre giorni di EDUCA.
E il confronto al termine di EDUCA ha trovato una sintesi unica e chiara: ci deve essere una seconda edizione e ci sarà. La risposta in termini numerici, la città di Rovereto “invasa” da insegnanti, bambini, educatori, la qualità dei dibattiti e dei confronti (si contano sulle dita di una mano i momenti che non hanno registrato il “tutto esaurito”), l’interesse e il consenso registrato anche a livello nazionale, gli accessi ai sito web (oltre 43 mila nei tre giorni), non lasciano dubbi. EDUCA ha “occupato” uno spazio importante, più che mai decisivo nel coinvolgere la scuola, le famiglie, gli operatori sociali. Lo ha detto anche Lorenzo Dellai, il presidente della Provincia autonoma di Trento, tra i promotori di EDUCA, che ha voluto essere presente al momento conclusivo: “Per tre giorni questioni importanti, profonde e calde sono state affrontate con spirito di dialogo. Un momento importante anche per far sentire meno soli coloro che operano nel mondo della scuola. EDUCA merita affetto e sostegno e Rovereto si è dimostrata luogo ideale”.
Anche da Antonio Guerrieri, responsabile della comunicazione per il Comune di Rovereto, la conferma: “Questa prima edizione ha lasciato un segno importante nella nostra città. Anche a  nome del sindaco Valduga posso dire che Rovereto sarà ben lieta di ospitare la seconda edizione di EDUCA”.
Ricco di consensi dunque, ma anche di consigli per la prossima edizione, il confronto di oggi. E’ spuntata l’idea, ad esempio, di far sì che le famiglie di Rovereto “adottino” i giovani che verranno ad EDUCA 2009, offrendo loro un posto dove dormire. Ed è stato sottolineato, anche, che nell’epoca dove “tutto è moneta” EDUCA abbia trovato tante e diverse collaborazioni nel segno della gratuità. Senza contare la rete che ha visto collaborare l’Università (oggi rappresentata da Massimiliano Tarozzi), realtà editoriali, da Vita no profit (Giuseppe Frangi) alle edizioni Erickson (Dario Ianes), da Luoghi per crescere (Paola De Cesari). Anche loro – per dirla con le parole di Michele Odorizzi – “protagonisti di una avventura partita dal basso che abbiamo sentita apprezzata e compresa proprio da coloro ai quali era rivolta”.
Una curiosità: il sindaco di Venezia e filosofo, Massimo Cacciari – tra i protagonisti di questa prima edizione di EDUCA – non solo ha apprezzato. “Vorrei portare EDUCA a Venezia”, ha confessato a Michele Odorizzi. “Lo ringraziamo dell’interessamento” ha commentato il presidente Dellai “ma la cosa migliore è che partecipi semmai alla seconda edizione, a Rovereto, nel 2009”.

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