Sostenibilità
Wwf: a rischio centinaia di specie fra gli invertebrati
Fra le cause prinicipali i cambiamenti climatici e l'inquinamento
Ben 287 specie di invertebrati rischiano di scomparire per i fenomeni legati ai mutamenti climatici, per l’inquinamento, per la scomparsa degli habitat piu delicati, come rive dei fiumi, boschi e spiagge. A denuciarlo è una ricerca del Wwf che ha prodotto la ?lista rossa degli invertebrati italiani?, un elenco ragionato e comparato delle specie a rischio curato da un?equipe di esperti. La ricerca è stata realizzata con il contributo del Ministero dell?Istruzione, dell?Universita e della Ricerca, del Ministero dell’Ambiente e con il contributo dei maggiori studiosi italiani .
Tra le 287 specie considerate “minacciate” vi sono 31 molluschi, 34 crostacei e 214 specie di insetti. Farfalle diurne e notturne rischiano di scomparire a causa delle sostanze chimiche e anche dell?inquinamento luminoso. Nella lista rossa c’è la farfalla Apollo, che vive negli ambienti di alta quota, la bellissima libellula Calopteryx, dalle ali blu elettrico “minacciata dall’inquinamento e dalla scomparsa dei fiumi al pari della piu nota e visibile lontra di fiume? dice il comunicato del Wwf.
“Nei fiumi i crostacei sono minacciati dall’inquinamento da idrocarburi e da metalli pesanti” fa notare l’associazione ambientalista “dalla variazione delle concentrazioni di sale nelle acque di falda, dall’inquinamento organico nei corsi d’acqua, dall’uso dei pesticidi nei campi (…). Nel mare il popolo degli invertebrati costituisce la base alimentare per moltissime specie, tra cui anche l’uomo, come nel caso dell’Astice, il ben conosciuto crostaceo che però rischia di scomparire per prelievo e inquinamento marino. Anche il corallo rosso appartiene al “popolo” degli invertebrati: le sue colonie sono a rischio per l’intenso prelievo nei decenni scorsi”.
“L’esistenza di alcune specie è poi legata anche ai cambiamenti climatici” fa notare il Wwf “anche un leggero innalzamento della temperatua puo compromettere una specie: è il caso degli invertebrati che popolano gli ambienti limitrofi ai ghiacciai, le vette dei monti, i laghi gelidi alpini, le grotte montane o i boschi relitti di epoche fredde”.
Il WWF chiede una revisione e un aggiornamento delle liste ufficiali che includano le specie endemiche o a rischio e che il ruolo degli studiosi “sistematici” italiani diventi parte essenziale degli organi istituzionali preposti alla salvaguardia della biodiversità.
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