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8 per mille, anche il governo si vergogna

Animata discussione ieri alla Commissione Bilancio sul taglio ai fondi dell'8 per mille

di Gabriella Meroni

L’8 per mille statale versione «mini» (3,5 milioni di euro sui 90 disponibili) è arrivato alla Camere, che dovranno esprimere un parere in merito. La Commissione Bilancio, cui l’atto del governo è stato assegnato, ha svolto ieri un’animata discussione sul provvedimento, in cui sono emerse diverse posizioni critiche. Scontate – anche se tutte da leggere – quelle dell’opposizione, meno scontate quelle degli esponenti di Udc e soprattutto Pdl. Contrariato è apparso anche il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti (omonimo del presidente della Commissione, Giancarlo Giorgetti), che nel proprio intervento ha detto di condividere «l’esigenza di assicurare il rispetto delle scelte effettuate dai contribuenti» associandosi «all’auspicio di una riflessione complessiva sull’opportunità di mantenere questa procedura di ripartizione e sulle modalità più adeguate per effettuarla».

La posizione del governo, pur critica, sembra però orientata a farne un caso politico più che tecnico, come dice sempre Giorgetti Alberto, e quindi non dovrebbero profilarsi grossi cambiamenti di sostanza. Ma ne sapremo di più soltanto seguendo lo sviluppo dei lavori parlamentari.

Di seguito, il resoconto della seduta:

Mercoledì 24 settembre 2008. – Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 9.20

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell’otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2008.
Atto n. 21.
(Esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio)

La Commissione inizia l’esame del provvedimento in oggetto.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore, rileva che la ripartizione della quota dell’otto per mille IRPEF per l’anno 2008 è riferita alle scelte dei contribuenti sui redditi del 2004, dichiarati nel 2005. La quota dell’otto per mille è determinata sulla base degli incassi in conto competenza relativi all’imposta sui redditi delle persone fisiche, risultanti dal rendiconto generale dello Stato (articolo 45, comma 7, legge n. 448/1998). L’ammontare complessivo delle risorse da ripartire per l’otto per mille risulta, in base alle previsioni definitive per il 2008, pari a 948.583.048,73. Nell’ambito di tale ammontare, la quota dell’otto per mille di pertinenza statale posta a ripartizione dallo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in esame risulta pari a 3.542.043,21 euro.

Per quanto concerne l’ammontare delle risorse, ricorda che con la legge finanziaria 2004 era stata disposta, a decorrere dal 2004, la riduzione di 80 milioni di euro dell’autorizzazione di spesa relativa alla quota destinata allo Stato a valere sull’otto per mille del gettito IRPEF (legge n. 350 del 2003, articolo 2, comma 69). Tale importo era stato destinato al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. L’articolo 1, comma 1233, della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006) ha modificato il sopra menzionato comma 69, introducendo una norma finalizzata al ripristino delle risorse dell’otto per mille dell’IRPEF destinate allo Stato dal 2010 e fissando in 35 milioni la riduzione per il 2007 e in 80 milioni quella per il 2008 e per il 2009. Il decreto-legge n. 249/2004 ha previsto, inoltre, a decorrere dal 2006, un’ulteriore riduzione di 5 milioni di euro della quota dell’otto per mille di pertinenza statale a copertura di disposizioni previdenziali concernenti gli iscritti al Fondo speciale di previdenza per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea (cosiddetto Fondo volo). Da ultimo, la legge finanziaria per il 2008 (legge n. 244 del 2007, articolo 3, comma 3) ha rifinanziato per 60 milioni di euro per il 2008 l’autorizzazione di spesa relativa alla quota destinata allo Stato dell’otto per mille del gettito IRPEF. Tale rifinanziamento è stato successivamente abrogato dal decreto legge 27 maggio 2008, n. 93 (articolo 5, comma 1 ed elenco 1), a parziale copertura degli oneri recati dall’abolizione dell’ICI sulla prima casa. Ricorda, infine, che l’articolo 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007 ha disposto l’accantonamento e la conseguente indisponibilità, in maniera lineare (cioè proporzionale), di una quota pari a 4.572 milioni di euro per il 2007, a 5.031 milioni di euro per il 2008 e a 4.922 milioni di euro per il 2009, delle dotazioni delle unità previsionali di base iscritte nel bilancio dello Stato, anche con riferimento ad autorizzazioni di spesa predeterminate legislativamente. La quota dell’otto per mille di competenza dello Stato non è stata espressamente esclusa dagli accantonamenti operati ai sensi del citato comma 507. Secondo lo schema in esame, gli accantonamenti operati su tale quota per il 2008 ammontano a 804.339,54 euro. In base alle informazioni fornite dalla Ragioneria Generale dello Stato, richiamate nella lettera di accompagnamento dello schema di decreto in esame, l’importo dell’otto per mille IRE da assegnare per gli interventi di pertinenza dello Stato per il 2008 risulta pertanto pari a 4.346.382,75 euro. Tale importo tiene conto delle riduzioni delle autorizzazioni di spesa sopra richiamate, ad eccezione della somma pari a 804.339,54 euro che risulta accantonata e non disponibile ai fini della ripartizione ai sensi del citato comma 507 della legge finanziaria per il 2007. Al netto del suddetto importo accantonato, lo schema di decreto quantifica in 3.542.043,21 euro le risorse da ripartire di competenza statale effettivamente disponibili sul pertinente capitolo di bilancio.

Come indicato nel preambolo dello schema di decreto in esame, ai fini dell’ammissione alla ripartizione della quota dell’otto per mille IRPEF di pertinenza statale per il 2007, sono pervenute 1.168 domande, quasi pari a quelle presentate nel 2007 (1.142 domande). In base al piano di ripartizione contenuto nello schema in esame, rispetto al complesso di 808 istanze che hanno ricevuto una valutazione favorevole, sono ammessi al contributo 7 interventi, tutti per calamità naturali.

Gli interventi per i quali lo schema in esame propone il finanziamento per l’anno 2008 sono i seguenti: 1) Comune di Civitanova del Sannio (Isernia) per un intervento di sistemazione geotecnica delle aree in frana in località «Fonte la Pietra» e «Cimitero», 951.596,21; 2) Comune di Erice (Trapani) per interventi di salvaguardia della pubblica e privata incolumità per l’eliminazione del dissesto in località Locosecco-Bonaria, 179.000,00; 3) Comune di Fossa (L’Aquila) per un intervento di consolidamento del versante Sud-Ovest dell’abitato di Fossa (Aquila), 650.000,00; 4) Comune di Gavazzana (Alessandria) per un intervento di consolidamento dei processi di stabilizzazione relativi al versante Sud-Ovest del concentrico, 300.000,00; 5) Comune di Mandatoriccio (Cosenza) per interventi di consolidamento, sistemazione e messa in sicurezza del versante «Tormo» su area «R4» nel centro abitato di Mandatoriccio (Cosenza), 500.000,00; 6) Comune di San Lorenzo Maggiore (Benevento) per interventi di consolidamento e sistemazione idrogeologica della Contrada Pezzullo ed ex mattatoio – I lotto, 461.447,00; 7) Provincia di Savona per un intervento di messa in sicurezza della parete in frana in località Capo Noli ex strada statale – Aurelia – III fase, 500.000,00;

In conclusione, rileva che l’ammontare delle risorse dell’otto per mille di pertinenza dello Stato da ripartire annualmente si è progressivamente ridotto, tanto da pervenire ad un importo di poco più di tre milioni di euro, a fronte di un ammontare medio, prima degli anni più recenti, di 100 milioni di euro Osserva in proposito che i costi per la predisposizione dei progetti e per la loro valutazione risultano probabilmente superiori all’importo distribuito. Invita pertanto a svolgere una riflessione sulla opportunità di rivedere o addirittura eliminare la procedura di ripartizione delle risorse in esame. Invita altresì la Commissione a valutare, alla luce degli elementi evidenziati nella propria relazione, l’opportunità di esprimere un parere sullo schema di decreto in esame.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in considerazione del fatto che per le ore 9.30 è convocata la seduta delle Commissioni riunite I e V per l’esame del disegno di legge C. 1441-bis, dispone la sospensione della seduta, che riprenderà al termine dei lavori delle Commissioni riunite.

La seduta, sospesa alle 9.35, riprende alle 10.10.

Massimo VANNUCCI (PD), pur apprezzando l’onestà intellettuale della relazione del deputato Giudice, precisa tuttavia che non si è verificata una graduale riduzione dell’ammontare dell’otto per mille. Le due leggi finanziarie della scorsa legislatura avevano reintegrato tali risorse, che sono state quasi interamente annullate dai provvedimenti adottati dal Governo di centro-destra all’inizio della presente legislatura. Osserva pertanto che dallo schema di decreto in esame emerge in modo del tutto evidente la sproporzione tra le risorse che vengono distribuite e il numero di domande. È altresì palese che viene interamente disattesa la volontà dei contribuenti che hanno scelto di destinare l’otto per mille allo Stato e che risulta del tutto inutile l’attività degli enti che hanno predisposto le istanze. In presenza di risorse tanto esigue ritiene altresì criticabile la proposta di ripartizione contenuta nello schema di decreto, che finanzia i progetti relativi alle calamità naturali di sette comuni, mentre, rispetto a un numero complessivo di 59 istanze, sempre relative alle calamità naturali, che erano state valutate favorevolmente. Incidentalmente, rileva anche che, nonostante nella lettera di trasmissione dello schema di decreto si afferma che sono stati adottati criteri di ripartizione geografica equilibrata tra le grandi aree del Paese, le regioni centrali non sono presenti nell’elenco delle opere finanziate. In ogni caso, dal momento che le risorse in distribuzione sono realmente limitate, sarebbe stato più opportuno concentrarle su finalità di carattere più generale per le quali sono presentate un numero di istanze più ridotte, come la fame nel mondo o l’assistenza ai rifugiati. Alla luce di tutte le considerazioni esposte, invita la Commissione ad esprimere parere contrario.

Antonio MISIANI (PD), dopo aver riconosciuto l’oggettività della ricostruzione svolta dal relatore, rileva peraltro che le responsabilità nella decurtazione delle risorse dell’otto per mille di pertinenza dello Stato sono chiaramente individuabili. Ricorda che già nel 2004 il Governo di centro-destra aveva utilizzato le risorse dell’otto per mille per finalità del tutto diverse da quelle previste per legge. Il Governo di centro-sinistra aveva, in misura significativa, reintegrato tali risorse. All’inizio della presente legislatura il Governo di centro-destra ha di nuovo quasi interamente utilizzato i finanziamenti dell’otto per mille di pertinenza statale per il miglioramento dei saldi di bilancio e la copertura finanziaria dell’esenzione dall’ICI della prima casa, distogliendole dalle finalità previste dalla legge. Osserva che sulla base dell’importo destinato alla Chiesa cattolica l’ammontare complessivo di risorse relative all’otto per mille supera un miliardo di euro per cui l’importo della quota di spettanza dello Stato avrebbe dovuto essere di 89 milioni di euro. Evidenzia in proposito che le scelte dei contribuenti che hanno destinato l’otto per mille allo Stato dovrebbero essere rispettate al pari di quelle dei contribuenti che scelgono di destinare l’otto per mille alle religiose. Ritiene che lo schema di decreto in esame rappresenta altresì una mancanza di considerazione del lavoro non indifferente svolto dai numerosi soggetti che hanno presentato istanze che sono state valutate favorevolmente. Anche a suo giudizio, pertanto, le Commissioni dovrebbero esprimere un parere contrario.

Renato CAMBURSANO (IdV) ricorda che i gruppi di centro-destra hanno approvato provvedimenti proposti dal Governo che hanno pesantemente decurtato le risorse dell’otto per mille di spettanza dello Stato. La quota rimasta deve considerarsi irrisoria e perfino offensiva nei confronti dei contribuenti che hanno scelto questa destinazione dell’otto per mille. Preannuncia pertanto, a nome del proprio gruppo, una valutazione nettamente contraria dello schema di decreto in esame. Ricorda in proposito che le risorse destinate a infrastrutture risultano sempre più esigue. In definitiva invita la Commissione a riconoscere che la procedura di ripartizione delle risorse dell’otto per mille, in queste condizioni, risulta del tutto priva di significato.

Cesare MARINI (PD) ritiene che o si rispettano le finalità previste per l’otto per mille di spettanza dello Stato o questa procedura deve essere abolita. Ritiene che non sia neppure costituzionalmente corretto distogliere le risorse dell’otto per mille da tali finalità, in contrasto con la volontà espressa dai contribuenti.

Marino ZORZATO (PdL) condivide ampia parte dei rilievi critici formulati nel dibattito. Osserva in particolare che il costo dell’istruttoria e della predisposizione della ripartizione supera l’importo distribuito. Propone alla Commissione di non esprimere il parere e, al tempo stesso, di stimolare il Governo a proporre una diversa procedura di ripartizione, assai semplificata rispetto a quella attuale.

Amedeo CICCANTI (UdC) osserva che dagli stessi elementi contenuti nella relazione del deputato Giudice non può che emergere una valutazione negativa dello schema di decreto. Rileva che la quota di spettanza dello Stato, al pari di quella destinata alle confessioni religiose, deve ritenersi vincolata. Evidenzia altresì che si sta incrinando la coesione sociale nel Paese rileva l’importanza della finalità dell’assistenza ai rifugiati. Ritiene altresì che, anche in considerazione di quanto il Paese è soggetto a calamità naturali, le risorse destinate a tali finalità dovrebbero essere mantenute e incrementate. Esprime infine condivisione delle considerazioni espresse dal collega Misiani.

Giulio CALVISI (PD), dopo aver richiamato le osservazioni dei colleghi Misiani e Vannucci, ricorda, in tema di accoglienza ai rifugiati, che in Italia è stato costruito un modello efficace, attraverso la collaborazione tra Stato, associazioni ed enti locali, che si basa principalmente sulle risorse relative all’otto per mille di pertinenza dello Stato. Invita pertanto la Commissione ad esprimere parere contrario, sollecitando una revisione delle regole di ripartizione dell’otto per mille.

Maino MARCHI (PD) ricorda che nel 2006 la ripartizione ebbe per oggetto risorse esigue, che in quell’occasione furono finalizzate esclusivamente ad interventi relativi alla lotta contro la fame nel mondo. Successivamente, nella scorsa legislatura, il Governo di centro-sinistra è intervenuto per ripristinare, in misura se non integrale sicuramente molto significativa, le risorse dell’otto per mille di spettanza dello Stato e lo scorso anno si è arrivati ad una ripartizione che destinava risorse a tutte le quattro grandi finalità previste dalla legge, vale a dire le calamità naturali, la lotta la fame nel mondo, l’assistenza ai rifugiati e la conservazione dei beni culturali. Con l’avvio della legislatura il Governo di centro-destra ha quasi azzerato le risorse dell’otto per mille di pertinenza dello Stato. Invita pertanto la Commissione ad esprimere un parere contrario e, al tempo stesso, ad assumere tutte le iniziative utili per indurre il Governo a ripristinare un ammontare di risorse per l’otto per mille di pertinenza statale corrispondente alle scelte indicate dai contribuenti.

Lino DUILIO (PD) ritiene che, nella valutazione dello schema di decreto in esame, occorra individuare con chiarezza chi sono i responsabili di una decurtazione tanto pesante delle risorse e definire le iniziative da assumere. Ricorda che poche settimane fa il Parlamento ha approvato un provvedimento che riduce quasi a zero le risorse dell’otto per mille di pertinenza dello Stato, quando nella legislatura precedente i gruppi allora all’opposizione lamentavano con grande veemenza che il reintegro disposto dal Governo del centro-sinistra era insufficiente e inadeguato. Condivide il giudizio di chi ritiene incostituzionale la riduzione di tali risorse, in quanto contraria alla volontà espressa dai contribuenti. Ritiene altresì che la questione dovrebbe essere portata in Assemblea, con appositi atti di indirizzo. Rileva che l’importo indicato nello schema di decreto non corrisponde neppure a quello risultante dalle riduzioni disposte, ma appare ancora inferiore. Esorta pertanto la Commissione , in particolare, i gruppi di maggioranza a richiedere che il Governo si pronunci chiaramente in merito alla volontà di ripristinare o meno le risorse dell’otto per mille di spettanza dello Stato nell’ambito della legge finanziaria. Per quanto concerne la ripartizione, ricorda che nella precedente legislatura la Commissione aveva modificato le proposte del Governo; rispetto allo schema di decreto in esame ritiene che tutte le risorse dovrebbero essere destinate alla lotta contro la fame nel mondo, anche in considerazione degli impegni assunti dall’Italia a livello internazionale, anche in considerazione del fatto che gli interventi finanziati nello schema di decreto rispondono a una distribuzione geografica discutibile e probabilmente arbitraria. Invita infine a presentare una proposta di legge di iniziativa parlamentare di revisione della disciplina dell’otto per mille.

Massimo BITONCI (LNP) si associa all’invito a considerare il costo dell’apparato per l’istruttoria dell’otto per mille e sollecita anche a considerare l’opportunità di concentrare le risorse nel finanziamento di un’unica opera condivisa.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore, intervenendo in sede di replica, ritiene che sia inutile che le due parti si scambino accuse di responsabilità. Precisa altresì che nella propria relazione ha sollevato la questione dell’opportunità di mantenere un apparato e procedure istruttorie tanto complesse a fronte di un ammontare di risorse limitato. Evidenzia che si tratta in ogni caso di una questione di opportunità, non di legittimità degli atti adottati.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI,nell’osservare che la legge individua in relazione alla destinazione dell’otto per mille di pertinenza dello Stato hanno comunque anche altre fonti di finanziamento, condivide peraltro l’esigenza di assicurare il rispetto delle scelte effettuate dai contribuenti e si associa all’auspicio di una riflessione complessiva sull’opportunità di mantenere questa procedura di ripartizione e sulle modalità più adeguate per effettuarla. Il Governo si impegna ad un approfondimento in questo senso. Si tratta comunque di una questione politica, mentre è escluso che possa essere posta in discussione la legittimità degli atti assunti.

Giulio CALVISI (PD) chiede chiarimenti dal Governo in relazione all’eventualità, prospettata anche nel corso del dibattito, che l’ammontare delle risorse risulti maggiore rispetto a quello indicato nello schema di decreto. In questa ipotesi, domanda come saranno ripartite le risorse aggiuntive.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI precisa che la Commissione può in ogni caso proporre modifiche o integrazioni all’elenco degli interventi da finanziare.

 

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta.


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