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Spariranno elementari e medie Pioggia di miliardi alla formazione

Nasce la scuola di base della durata di sette anni. L’obbligo formativo sarà fino a 18. Il governo presenta il programma degli investimenti

di Redazione

Camera: è approdato, il 23 luglio, in aula il testo unificato di riforma dei cicli scolastici elaborato dalla Commissione cultura. Il relatore di maggioranza, Sergio Soave (Ds) nel presentare il disegno di legge ha sottolineato il fatto che il testo in discussione non è ancora da considerarsi definitivo, lasciando quindi all?assemblea di Montecitorio il compito di affinare il progetto. Nel frattempo il presidente del Consiglio ha illustrato il piano del governo per la formazione continua. La scuola italiana cambia e lo fa dopo diversi decenni. La riforma dei cicli scolastici che ha iniziato l?iter nell?aula della Camera il 23 luglio, punta a una riforma globale dell?istruzione. Pur non avendo mantenuto l?idea iniziale del ministro Berlinguer (espressa nel disegno di legge del governo presentato nel luglio del 1997) che voleva far partire l?obbligo scolastico dall?età di cinque anni, ossia dall?ultimo anno della scuola materna, la scansione della scuola italiana risulta fortemente modificata. Dunque si avrà l?obbligo formativo fino ai 18 anni, a partire dal prossimo settembre l?obbligo scolastico è già innalzato a quindici anni (legge 9/99). Scompaiono le scuole elementari e le medie inferiori, ci sarà una scuola di base, uguale per tutti, di durata settennale, dai 6 ai 13 anni. La scuola secondaria è divisa in due tronconi: i primi due anni di indirizzo flessibile con la possibilità di passare da uno all?altro, il triennio successivo prevede quattro macro aree: umanistica, scientifica, tecnica e tecnologia e artistico musicale. L?obbligo dai 15 ai 18 anni potrà essere assolto anche nella formazione professionale e nell?apprendistato. Nel disegno di legge sono previste anche numerose norme transitorie (art. 5) «necessarie – ha sottolineato il relatore di maggioranza – perché il cammino sarà travagliato e solo alla fine del decennio saremo in grado di vedere compiutamente e vividamente il profilo della nuova scuola». Sempre in riferimento al mondo della formazione, il governo ha presentato ?Masterplan? il progetto per la ?formazione permanente?. Si tratta di un programma che è l?applicazione di un capitolo del patto sul lavoro firmato nel Natale del ?98. Il piano, articolato in tre anni e con un investimento di 36 mila miliardi, riguarderà vari aspetti: dalla ristrutturazione delle scuole pubbliche agli investimenti per l?informatica e le nuove tecnologie. In particolare, per l?educazione permanente saranno spesi oltre 12 mila miliardi in tre anni in attività di addestramento per i minori di 18 anni e per gli adulti; per il diritto allo studio con la realizzazione di corsi di recupero per abbattere l?abbandono scolastico e di piani per agevolare il diritto allo studio universitario verranno stanziati oltre 3 mila miliardi. Per la ristrutturazione della scuole e l?innovazione tecnologica verranno spesi invece 3720 miliardi, mentre per sostenere la ricerca applicata vengono stanziati 8539 miliardi.


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