Welfare
Un giorno per l’Alzheimer
Si celebra la Giornata mondiale. In Italia i malati sono 520mila
di Redazione

Domenica 21 si celebra la quindicesima giornata mondiale dell’Alzheimer. I tantissimi eventi e momenti di associazionismo in Italia e in tutto il mondo in programma per questa giornata, confermano come la sensibilità nei confronti di questo morbo sia in ascesa nella società civile e nei media.
Alzheimer è una demenza progressiva invalidante che distrugge progressivamente le cellule cerebrali, rendendo a poco a poco l’individuo che ne è affetto incapace di una vita normale. La malattia si manifesta inizialmente come demenza caratterizzata da amnesia progressiva tale da compromettere la vita di relazione.
Nel mondo ne soffrono 25 milioni di persone; 4,6 milioni sono i nuovi casi all’anno. In Italia i malati di questa patologia sono circa 520mila. Nel nostro paese ogni anno si registrano 80,000 nuovi casi. Prevale il sesso femminile (67,8% contro il 32,2% maschile) . Più dell’80% dei malati vive nella propria abitazione. I pazienti che accedono ai servizi di sostegno pubblici sono il 24,9%, quelli che usufruiscono dell’assistenza domiciliare sono il 18%, mentre il 40,9% delle famiglie ricorrono alle badanti. Dal 1999 al 2006 i costi per le famiglie con un malato di Alzheimer sono raddoppiati: da circa 5.300 euro a oltre 10mila euro l’anno. Oltre a questi costi diretti, le famiglie devono affrontare costi indiretti come il tempo sottratto al proprio lavoro.
Questa patologia non solo isola il malato; essa sconvolge anche le dinamiche familiari, spesso confinando il care giver a una condizione di isolamento sociale.
Nonostante non esistano ancora terapie farmacologiche in grado di curare la patologia, strutture al limite della dignità umana e difficoltà oggettive come il semplice reperimento di informazioni, in un convegno “ Alzheimer e Longevità” organizzato da Vita non profit magazine e Allianz venerdì 19 è però anche emersa un’incoraggiate prospettiva futura: grazie all’impegno e al lavoro di rete portato avanti delle eccellenze professionali e dalla passione dei volontari, questo tema non è più marginale come lo era10 anni fa. Ma soprattutto sono sempre di più i soggetti pubblici e privati che cercano di dare una risposta e un aiuto al crescente bisogno di assistenza e che si impegnano affinché questa malattia non si trasformi in un’epidemia.
di Martino Pillitteri
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