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Le linee guida della Gelmini

Eccone una sintesi

di Redazione

Piu’ efficienza, riorganizzazione dell’intero sistema scolastico e piu’ investimenti per garantire una maggiore qualita’ dell’istruzione. Queste in sintesi le linee generali del piano programmatico per gli interventi di razionalizzazione del sistema di istruzione secondo l’articolo 64 della legge 133/2008 presentati questo pomeriggio dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini ai sindacati della scuola.

Il nuovo piano, come spiega una nota del Ministero, prevede il ritorno degli anticipi nella scuola dell’infanzia, l’aumento delle sezioni primavera e il tempo pieno aumentato del 50%. ”Il piano pone le premesse per un innalzamento della qualita’ del sistema di istruzione, innescando un circolo virtuoso: efficienza (stesso risultato a costi minori), maggiori risorse da investire, piu’ qualita’. Si passa dal costo storico all’individuazione del costo standard, cioe’ quello che serve veramente eliminando gli sprechi”.

Quanto alla razionalizzazione della macchina organizzativa è prevista l’eliminazione delle aree di inefficienza e l’ottimizzazione nell’uso delle risorse disponibili. Salvaguardati i servizi offerti alle famiglie (tutela delle scuole in aree disagiate, conferma dei livelli occupazionali del personale a tempo indeterminato, ampliamento delle opzioni per le famiglie). Per questo 2 miliardi di euro di risparmi realizzati col piano saranno investiti in formazione, nuove tecnologie e premialita’ per docenti.
Tornano gli anticipi nella scuola. dell’infanzia: il bambino potra’ essere iscritto a 2 anni e mezzo. La riforma Moratti aveva introdotto anticipi di iscrizione anche nella scuola dell’infanzia oltre che nella scuola primaria. Anticipi partiti a fatica e abrogati dal governo Prodi con la finanziaria 2007. Ora il piano programmatico ne prevede il ripristino. Ma vediamo nel dettaglio:

SEZIONI PRIMAVERA. 30 milioni di euro per il 2008-2009, 50 milioni nel 2009-2010 per il nuovo servizio educativo per bambini tra i due e i tre anni, attualmente a gestione regionale, viene confermato e implementato, prevedendo che nelle aree montane possano essere accolti piccoli gruppi di bambini di due-tre anni anche nelle scuole dell’infanzia. Il piano sara’ di concerto con regioni e comuni.

MAESTRO UNICO. Docente unico nella primaria piu’ l’insegnante di inglese. Oltre al docente unico per le classi di scuola primaria funzionanti 24 ore a settimana sara’ presente anche l’insegnante di inglese. TEMPO PIENO. Con il passaggio al maestro unico nella scuola primaria ci saranno piu’ docenti per aumentare il tempo pieno del 50%. L’insegnante unico ha un carico obbligatorio di lezioni di 24 ore settimanali a fronte del carico orario di 27 o 30 ore settimanali attuali dei docenti del modulo. La differenza oraria tra 27/30 ore e 24 potra’ essere reinvestita in attivita’ di tempo pieno, da assegnare o allo stesso docente unico o ad altro docente.

PIU’ ISTITUTI COMPRENSIVI. Il piano intende privilegiare dove possibile il modello degli istituti comprensivi, quelli cioe’ che uniscono sotto un’unica istituzione scolastica (e sotto un’unica presidenza) scuole dell’infanzia, elementari e medie. Si ritiene che tali istituti, che oggi rappresentano gia’ quasi la meta’ delle istituzioni scolastiche del I ciclo, favoriscano la continuita’ didattica e l’orientamento scolastico. Ne vedremo molti di piu’. Questa nuova modalita’ organizzativa consentira’ di produrre economie perche’ ogni istituto avra’ un solo direttore scolastico e personale amministrativo minore.
Riduzione delle ore di lezione dei tecnici e professionali. Da 36 a 32.”Tutte gli studi internazionali indicano infatti che la qualita’ non e’ legata al semplice numero di ore svolte a scuola. Bisogna aumentare la qualita’ non la quantita’ di ore”. Nei Licei classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane passa da 33 a 30. Gli istituti tecnici e professionali passeranno a 32 ore settimanali (dalle attuali 36 in media) come gia’ suggerito dalla commissione ministeriale nominata appositamente dall’ex ministro Fioroni. Il modello a 36 risultava eccessivo e non dava modo al ragazzo di sviluppare le nozioni apprese in classe.

SEMPLIFICAZIONE DEGLI INDIRIZZI. Oggi sono circa 900, includendo le sperimentazioni nazionali e autonome. Sono un numero sproporzionato alle esigenze formative e hanno prodotto inefficienza”. Si interverra’ soprattutto negli istituti tecnici e professionali eliminando le duplicazioni (esempio istituto tecnico commerciale e istituto professionale per il commercio; oppure istituto tecnico industriale per la meccanica e istituto professionale per la meccanica) che confondono l’utenza senza apportare valore aggiunto. Le duplicazioni di questo genere sono moltissime. ACCORPAMENTO CLASSI DI CONCORSO. Le classi di concorso con una comune matrice culturale e professionale verranno accorpate. Ad esempio oggi matematica e matematica applicata rappresentano classi di concorso diverse, creando talvolta difficolta’ nell’efficiente gestione del personale. L’intento e’ quello di semplificare e aumentare la flessibilita’ nell’impiego dei docenti. PIU’ INGLESE E MATEMATICA. Aumento dell’importanza della materie di base. Estensione dell’inglese e matematica nei licei classici. In tutti gli anni del liceo classico, e non solo nei primi anni come accade adesso, si studiera’ la lingua inglese. Potenziamento, nel classico, della matematica e scienze.

PIU’ ITALIANO PER STRANIERI. Sara’ possibile frequentare, per coloro i quali hanno difficolta’ con la lingua italiana, dei corsi pomeridiani. Inoltre vengono previste ore anche di mattina per studenti stranieri.

NESSUN TAGLIO AGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO. Il personale docente che si occupa degli alunni diversamente abili viene confermato.

SCUOLE DI MONTAGNA. Non si toccano le scuole di montagna In Italia ci sono piu’ di 10.000 classi con meno di 10 studenti. E’ indispensabile analizzare caso per caso i singoli istituti per verificare una razionalizzazione del sistema che eviti gli sprechi. Per questo e’ escluso che verranno chiuse le scuole di montagna e tutte quelle di rilevanza sociale.


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