Non profit

Caos Alitalia, tutti contro tutti

Colaninno si ritira. Il fronte sindacale si rompe. E in politica scoppia la bagarre

di Franco Bomprezzi

L’ora “x” della quale abbiamo riferito ieri, è arrivata con le conseguenze note ormai a tutti: il ritiro dell’offerta della cordata “Cai” e l’incertezza sul futuro della compagnia di bandiera. Oggi i giornali aprono tutti su questo tema e siamo andati per voi a cercare soprattutto le linee di commento delle diverse testate.


“offerta ritirata, caos Alitalia”. La Cai si è ritirata. Non esiste un’alternativa per Alitalia, che continuerà a volare finchè potrà. Scambio di accuse Berlusconi-Cgil. Riassume così il Corriere della Sera in prima pagina. I servizi vanno da pag 2 a pagina 6. Il commento è affidato a Massimo Franco sotto il titolo “La vittoria del tanto peggio”. Scrive Franco: «Un presidente del consiglio che si dichiara sorpreso. Un capo dell’opposizione che, casualmente, si trova negli Stati uniti mentre l’Alitalia affonda. I dipendenti della compagnia aerea in agonia che plaudono alla notizia della rottura delle trattativa; e cgil e piloti, tetragoni avversari dell’accordo, lesti a scaricare le responsabilità sul governo». Franco poi è allarmato dall’effetto domino che potrebbe produrre il fallimento della compagnia: «prende corpo uno scenario di disoccupazione che proietta una luce sinistra sulle realtà di città come Milano e Roma, e non solo». Il Corriere ospita anche una lettera al giornale di Augusto Fantozzi, che risponde a una lettera aperta di un gruppo di professori universitari pubblicata ieri e rivela: «Ho contattato gli stranieri. Vorrei pertanto tranquillizzare gli illustri colleghi che il commissario, pur in assenza di bandi di gara o richiami pubblicitari, non sta lasciando e non lascerà nulla di intentato».

Sul caso Alitalia la Stampa apre e a pag. 5 offre un’intervista al leader Cgil Guglielmo Epifani: «L’ultimo no non è stato il mio. Hanno cominciato a darci la colpa della rottura a trattativa ancora aperta. Ora tocca al governo cercare un’altra soluzione in tutte le direzioni. Noi avevamo firmato il contratto per il personale di terra, perché tra il personale di terra i sindacati favorevoli a firmare, ossia Cisl, Uil, Ugl e noi, rappresentano più del 51% dei lavoratori. Per il personale di volo. Non è così. Non si può firmare un accordo separato se si rappresenta meno della metà dei lavoratori». Intanto Angeletti, leader Uil, attacca: «Questa è una catastrofe sindacale, qualche collega fa il becchino».


Anche Avvenire apre sull’Alitalia, condannando senza mezzi termini «l’incomprensibile copertura della Cgil alle sigle dei piloti».


Alitalia, titolo di prima pagina de il Sole 24 Ore: «Cai si ritira, Aitalia nel caos». Commento di Guido Gentili che stigmatizza le urla di giubilo che si sono levate ieri a Fiumicino da parte di assistenti di volo e piloti alla notizia del ritiro della cordata: «Non c’è davvero nulla di cui rallegrarsi. Si procede a passi veloci verso il fallimento di ciò che resta di una (ex) compagnia di bandiera sventrata dai debiti e da una storia gestionale punteggiata di errori clamorosi in cui l’hanno costretta la collusione  del sistema politico e sindacale». Nel punto di Stefano Folli si scommette sulla volontà di Berlusconi di recuperare la trattativa, anche perché, dice Foli, dopo il successo di Napoli il fallimento Alitalia rappresenta per il premier la prima, seria macchia sulla sua «invincibilità».

“Cai si ritira, Alitalia nel baratro”. La cordata guidata da Colaninno ritiene «impossibile» la trattativa. I dipendenti di Alitalia festeggiano. Ben tre i commenti, autorevoli, titolati nella prima di Repubblica. Partendo dall’editoriale del direttore: “Tornare al mercato”: «vittima» di questa vicenda paradossale è secondo Ezio Mauro «il mercato con le sue regole». «La partita è sfuggita di mano al salvatore, che probabilmente proverà a lucrare sulle resistenze sindacali, poi cercherà un colpo di teatro, anche alla luce dei salvataggi americani». Tito Boeri si occupa invece del “Prezzo pagato dai contribuenti”:
Massimo Giannini si dedica alle possibili alternative: “E in pista c’è Lufthansa” è il titolo del pezzo in cui spiega come la compagnia tedesca (i collegamenti sono tenuti da Gianni letta) sia sempre molto interessata…
La cronaca in cinque pagine. La situazione è analizzata da tutti i punti di vista. Degli azionisti Cai (assemblea muta, quella di ieri in cui Colaninno ha annunciato l’abbandono. Soli intervenuti, Sabelli e Passera. Gli altri, appunto, zitti). Dal punto di vista del governo: “Il cavaliere non si dà pace «Bisogna riallacciare il dialogo». Claudio Tito spiega come il premier si sia speso e come forse abbia in mente una nazionalizzazione temporanea per poi rimettere la compagnia sul mercato  (Una breve nella stessa pagina – “La Corte dei conti indaga sul Tesoro” – dà conto del fatto che la Corte intende chiedere chiarimenti al governo e al Ministero del tesoro: cosa avete fatto concretamente per evitare il fallimento?). Non manca il punto di vista di Fantozzi (“Voli regolari nei prossimi giorni ma il fallimento è dietro l’angolo”): è interessante per capire quali opzioni si trovi di fronte il commissario. Ovvero: chiedere  il fallimento; garantire il più a lungo possibile l’operatività, riducendo voli e spese e chiedendo nuovi prestiti alle banche, oppure scrivere in 60 giorni un piano di ristrutturazione (vedi legge Marzano e vicenda Parmalat)… In taglio basso si dà conto delle ripercussioni su AirOne: anche Toto è in difficoltà e la cordata gli serviva. Nella doppia finale, i lavoratori che esultano (“I dipendenti festeggiano «meglio falliti che questi banditi»). Antonello Caporale sottolinea che i piloti, «fino a ieri compattamente vicini al centrodestra», hanno respinto un accordo che secondo loro li avrebbe seppelliti. Di fianco Roberto Mania racconta di Epifani e della Cgil: “Una Waterloo per il sindacato «Ora chi si fiderà più di noi». La domanda la pone Renata Polverini, Ugl. Bonanni, Cisl, risponde «c’è sindacato e sindacato. I sandinisti non sono più compatibili con l’attuale contesto»… Il pezzo spiega i tatticismi di Epifani, sempre pronto a non dire sì e al massimo a non dire no, ma sottolinea come un risultato la cordata l’abbia ottenuto: hanno imposto ai sindacati di voltare pagina.


Il Giornale dedica 7 pagine al caso ‘Alitalia. Apertura: “Alitalia fallisce. Grazie ai sindacati” è il titolo  e sulla foto di una hostess che esulta felice ( con due pugni chiusi)  la dida “E hanno il coraggio di festeggiare”.  Due editoriali. Mario Giordano ne firma uno dal titolo “Professionisti dello sfascio” riferendosi ai sindacati. “Ma sì, restino tutti a casa” è quello invece scritto da Nicola Porro. Filippo Facci sottolinea il comportamento di Antonio di Pietro, ieri a Fiumicino con tanto di megafono. In sintesi: “I lavoratori sul lastrico rendono felice l’avvoltoio Di Pietro”. pag. 2 la cronistoria, a pag. 3: Ecco chi ha fatto saltare il banco: Epifani, Berti, Notaro e Tomaselli.  pag. 4: testimonianza dei piloti della Swissair  che nel 2001 entrò in crisi. «Più voli , meno soldi. Noi dopo il disastro siamo ripartiti così».  Pag. 5: intervista al ministro Matteoli: «Gli attacchi della sinistra dannosi per il negoziato».  Pag. 7: tutti s’interrogano: e adesso? Pezzo di scenario con numeri  sul giro d’affari, dipendenti e quote di mercato. Da New York  Marcello Zacchè racconta: «Io, passeggero di un volo fallito sull’Atlantico». Dalle interviste fatte sul volo Milano-NY delle 11.15  emerge che i piloti non avranno conseguenze negative dalla chiusura di Alitalia: “piloti  che sanno portare macchine come questa hanno un grande mercato”.

Copertina controcorrente per il Manifesto: «La cornata» (con il premier vestito da torero che salta per una cornata data da un’ala d’aereo). Il commento ricorda il ritiro prevedibile della Cai. «La truffa di Berlusconi è fallita. E i lavoratori s’impegnano a garantire la continuità dei voli». Fondo di Valentino Parlato, “I voli di Tremonti”: partendo all’intervista di ieri al Corriere della Sera, Parlato chiede al ministro le sue posizioni su mercato, ruolo del pubblico, regole del traffico aereo… All’interno due pagine. “Il cavaliere senza paracadute” e un’intervista a Luigi Zanda, Pd: il titolo è eloquente: “La responsabilità del premier apprendista stregone”…


E inoltre sui quotidiani di oggi:

Rom
La Repubblica – “L’Italia maltratta i bimbi rom. Rissa in Senato”. Alberto Custodero, a pagina 20, spiega la lite fra l’eurodeputata olandese verde, Els de Groen (secondo cui «In Italia i carabinieri maltrattano i bambini rom, li prendono per i piedi e li mettono con la testa nell’acqua») e Mario Pescante del Pdl che le ha risposto «Lei forse si sbaglia con Auschwitz»: è un caso politico.

Il Giornale – Il 15 ottobre  si chiudono i  censimenti dei rom. Il ministero dell’interno anticipa che mancano all’appello 10 mila rom, alcuni si sono trasferiti in province più “tranquille”, altri sono usciti dall’Italia.

Badanti
Corriere della Sera – “Badanti, stop a 190mila richieste”. Il ministro Sacconi prescrive nuovi controlli perché in un caso su due i datori di lavori sono stranieri: verificare le domande, poi una regolarizzazione selezionata, ordina il ministro. Tra i permessi da rilasciare saranno privilegiati quelli a chi assiste persone non autosufficienti. In pezzo ricorda come in tutto siano state 700mila le richieste di regolarizzazione presentate per il 2007/2008: 380mila relative a immigrati che svolgono lavoro domestico.

Prostituzione
La Stampa – Bel reportage dal vivo di Flavia Amabile: “Io finta prostituta nella notte romana”. La notte da lucciola della giornalista si è però conclusa senza alcuna multa, malgrado il giro di vite imposto dall’ordinanza di Alemanno. Un cliente: «La polizia, embè?» E se ti fa la multa? «Gli chiedo: Multa? A chi? Quanto voi?». Un altro: C’è la polizia, attento. «E vabbè, c’ho anche il garage».

Baby calciatori

Il Giornale – pag. 23: per non stressare i bambini che giocano nei tornei la federazione calcio inglese  ha vietato di pubblicare le classifiche sui giornali. Michele Brambilla analizza i pro:  «ok, perchè esasperano la competizione» e i contro: «si nasconde la realtà». Sulla vicenda, Baresi: «Facciamo così anche in Italia».

Scuola
Avvenire – L’approfondimento di pag. 3 è dedicato all’emergenza educativa. Il servizio “Professori alla riscossa-protagonisti nella trincea dell’emergenza educativa” propone al lettori una casistica dei progetti educativi che funzionano. All’Aslam di Milano, associazione che tiene corsi per diventare meccanici e addetti alle vendite, per esempio vengono offerti percorsi personalizzati per studenti e aiuto reciproco tra i docenti.


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