Mondo

Adozioni internazionali: via libera al taglio dei costi

Costeranno meno, da 3.800 euro fino a un massimo di 11mila euro. Lo hanno stabilito oggi, in una riunione, la Commissione adozioni internazionali e gli enti. Tra 10 giorni le tabelle definitive

di Benedetta Verrini

Adozioni meno care, da un minimo di 3.800 euro fino a un massimo di 11.000 euro: è lo straordinario ?taglio? definito oggi tra la Commissione adozioni internazionali e i 63 enti italiani autorizzati.
Saranno circa ventidue milioni delle vecchie lire, insomma, la spesa massima che una famiglia dovrà sostenere (escluse le spese di viaggio e soggiorno all?estero) per adottare un minore straniero. Un nuovo corso per molte coppie che desiderano adottare; un taglio che la presidente Melita Cavallo aveva definito come obiettivo principale delle strategie della commissione (visto che, in molti casi, i costi medi delle adozioni si aggirano intorno ai 13mila euro, fino a toccare punte di 20-25mila euro).
Tempo dieci giorni (per la definizione del testo ufficiale e gli ultimi ?ritocchi?) e saranno rese pubbliche le tabelle-costi di ciascun ente, suddivise per costi italiani ed esteri e per servizi.

?L?aspetto più rivoluzionario dell?accordo definito oggi? commenta Marco Griffini, presidente di AiBi, associazione Amici dei bambini, ?è il criterio dei costi ancorati ai servizi. Questo significa trasparenza: le coppie potranno scegliere l?ente attraverso una visione complessiva dei costi e dei servizi che esso è in grado di offrire?.

Per quanto riguarda i costi specifici in Italia (relativi a corsi di formazione, consulenze, preparazione documenti ecc.) si va da un minimo di 1.300 euro a un massimo di 3.900 euro. Le differenze sono ancorate alla gestione interna di ciascun ente (dimensioni, capacità di consorziarsi, quantità di personale in servizio) e alla qualità del servizio garantito (accompagnamento individuale o per gruppi, numero di incontri, consulenze).

I costi all?estero vanno da un minimo di 2.500 euro (il Marocco è uno dei Paesi meno cari) a un massimo di 7.000 euro (molto care le spese burocratiche in Bolivia, Honduras, Nepal). Da questi costi sono comunque escluse le spese di viaggio e soggiorno della coppia, che possono essere molto variabili a seconda della scelta individuale.
Nell?ammontare delle spese all?estero, ad ogni modo, la burocrazia (bolli, visti, spese amministrative) incide ancora considerevolmente: ?Almeno per il 20%? continua Griffini. ?Ma su questo c?è ancora spazio per abbattere ulteriormente i costi e c?è l?impegno della Commissione per lavorare sugli accordi bilaterali in modo da limare ulteriormente le voci di spesa?.

?L?accordo di oggi rappresenta un ottimo traguardo? continua Griffini. ?Non solo per la garanzia di trasparenza nei costi, ma anche per l?esclusione dalle voci di spesa di qualsiasi tipo di ulteriore donazione. Credo sia un risultato molto buono che dimostra l?efficacia della collaborazione tra enti autorizzati e Commissione. Forse i tempi sono maturi per far entrare nella Commissione adozioni una rappresentanza degli enti?.

www.commissioneadozioni.it

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.