Welfare
Quelle sei regionisenza famiglia Cosi Val d’Aosta, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria e Bolzano hanno “dimenticato” 18,5 milioni di euro
il caso Non utilizzati i fondi 2007 per i nuclei numerosi
di Redazione

Una regione su quattro. A un anno dal decreto di ripartizione delle quote del Fondo delle politiche per la famiglia, cinque Regioni e una Provincia autonoma non hanno ancora sottoscritto l’accordo preliminare con il dipartimento delle Politiche della famiglia per il trasferimento delle risorse statali messe a disposizione dalla Finanziaria del 2007. In totale 97 milioni di euro destinati alla sperimentazione di iniziative per la riorganizzazione dei consultori, per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari (le badanti) e per l’abbattimento dei costi dei servizi (acqua, luce, gas) sopportati dalle famiglie con quattro o più figli. Quasi cento milioni di euro, dunque, a cui le Regioni e gli enti locali dovranno aggiungere risorse proprie secondo quanto previsto dagli accordi della Conferenza unificata. In tutto al momento risultano congelati presso il dipartimento della Famiglia 18,5 milioni di euro. La mappa dei ritardi varia da Regione a Regione: Valle d’Aosta e Basilicata sono prossime alla sottoscrizione dell’accordo, la Provincia di Bolzano è nella fase istruttoria, Abruzzo, Campania e Calabria invece sono ancora ferme al palo. Tempi lenti destinati ad allungarsi oltre l’anno già trascorso: gli uffici regionali per le politiche sociali, infatti, dopo aver acquisito le risorse, dovranno stabilire i criteri per la ripartizione agli enti locali e disporre il trasferimento. Campania e Calabria hanno a disposizione rispettivamente 9,6 e 3,9 milioni di euro.
Ritardi pesanti, questi accumulati dalle Regioni del Sud, che mal si conciliano con i timori sul finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali paventati dai governatori meridionali durante la discussione sul federalismo fiscale. I soldi disponibili, infatti, non vengono acquisiti. Buone notizia invece dalle Regioni che hanno già ricevuto i fondi. L’Emilia Romagna, per esempio, ha previsto un quota di cofinanziamento del 20% da parte dei Comuni e dei sostegni per agevolare l’astensione facoltativa dal lavoro dopo la nascita del figlio mentre la Toscana, in prima battuta, taglierà il costo dell’acqua per le famiglie numerose (circa 5.500 nuclei).
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.