Il Linfoma è una delle forma tumorali più diffuse nel mondo, ma oggi è possibile contrastarla. Il messaggio di speranza arriva direttamente dal convegno organizzato oggi a Roma dall’Ail, in occasione della “Giornata mondiale per la conoscenza del Linfoma”. Oggi di tumore ai linfonodi si ammalano oltre 350 mila persone all’anno – quasi 20 mila solo in Italia – ma pochi ancora conoscono il fenomeno e ancora meno sanno che, grazie alle conquiste della scienza, la malattia può essere curata e persino sconfitta.
“Grazie alla combinazione di chemioterapia e del nuovo anticorpo monoclonale Rituximap, si può migliorare sensibilmente il decorso clinico e le possibilità di cura, fino anche alla completa guarigione”, ha spiegato il presidente dell’Ail, Franco Mandelli. Ma oltre ai farmaci, fondamentale è il rapporto tra paziente e medico. Così grazie anche al racconto di Melania Rizzoli, un medico guarito da un cancro inoperabile, Mandelli ha potuto chiarire quella filosofia di cura che è alla base anche dell’attività dell’Ail. “Il malato va coccolato, perché in questi casi il fattore psicologico è importantissimo – ha spiegato – Il medico deve seguire costantemente il malato, anche perché le terapie non funzionano se non vengono supportate da un innalzamento della qualità di vita”. Ecco perché oltre al convegno di oggi, l’Ail ha organizzato per il 18 settembre a Roma – presso l’Aula Magna dell’Università la Sapienza di Roma – un seminario dal titolo “Ail Pazienti Linfomi”, una giornata di incontri incentrati sul tema del rapporto medico-paziente, con particolare attenzione all’aspetto umano e psicologico.
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