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Così si muore a Milano

L'assurda morte del giovane 19enne è ripresa dalle principali testate

di Franco Bomprezzi

A 19 anni morire sotto i colpi di una spranga per un pacco di biscotti. E’ di per sé un fatto gravissimo, ma oggi si tratta di un caso speciale, perché il ragazzo, italiano, è di pelle nera, figlio di un immigrato originario del Burkina Faso. E la storia succede a Milano, in una zona tranquilla della città. E a colpire sono un padre e un figlio, con piccoli precedenti penali, subito arrestati. E’ un episodio di razzismo o solo di quotidiana violenza urbana? Il tema divide come sempre le forze politiche e i giornali trattano con buona evidenza questa storia terribile.

 


“Milano, «sporco negro»: giovane ucciso a sprangate. Primo titolo in cover (il secondo, più grande, per Alitalia) e due pagine, la 2 e la 3, per la cronaca di Repubblica. Tutto nasce da una ragazzata, il furto di un paio di snack, che hanno scatenato l’ira dei due baristi, padre e figlio. Colpisce più del resoconto la posizione di Francesco Messina, capo della mobile: «dallo sviluppo delle indagini, la vicenda non ha matrice xenofoba, È un delitto d’impeto, al termine di una rissa per futili motivi». Il pezzo riporta una dichiarazione della moglie/madre dei due: «mio marito e mi figlio non sono razzisti, si sono dovuti difendere, quelli erano armati, avevano una mazza da baseball. Io invece sono razzista al cento per cento»… Intervista a Andrew Howe, l’atleta che vive a Rieti, e che a Paola Coppola dice: «quello che è successo è terribile. Chi ha commesso questa aggressione deve pagare, altrimenti lo Stato perde la sua credibilità e il rischio è che si ripetano altre violenze». «Gli italiani non sono né razzisti né violenti«, «non ho mai avuto problemi». 
A fianco, un pezzo che racconta il dolore del padre di Abdoul: “Gli dicevo: non temere, sei italiano l’hanno abbattuto come una bestia”.  Il padre è in Italia da 30 anni e lucidamente chiede «al sindaco Moratti di organizzare i funerali di mio figlio di trasformarli in una manifestazione sulla sicurezza, perché Milano non è una città sicura se dei ragazzi di 19 anni vengono abbattuti come animali… Chiedo allo Stato a Berlusconi a Bossi di spiegare agli italiani che gli stranieri non sono delinquenti, perché qualcuno fa presto a prendersela con noi».
“Il Pd: frutto del clima di odio nel Paese”: le reazioni politiche. Polemico il Pd («c’è un clima difficile e pesante di odio»). Diverso il tono della Lega: «basta con la sinistra opportunista che strumentalizza», Cota dixit. Maroni piuttosto che esprimere solidarietà da ministro dell’interno preferisce apprezzare «la tempestiva risposta» della Squadra mobile. Per la Moratti, «questo genere di comportamenti e atti di vile crudeltà non appartengono ai milanesi e alla nostra comunità». Formigoni e De Corato hanno inviato la loro solidarietà alla famiglia.
Nella pagina a seguire, la cronaca della giornata veneziana della Lega Nord. Segnalo solo un titolo: ”Dal palco insulti a zingari e immigrati. Gentilini: «preghino nel loro deserto»”.
Il commento ai fatti milanesi è affidato a Gad Lerner, “La variabile razzista”: parla di «esasperazione troppo spesso cavalcata e legittimata… L’Italia sta raggiungendo del tutto impreparata il livello di guardia… Sta accadendo un po’ dappertutto: vengono suscitate aspettative che, una volta deluse, incrementano un surplus di rancore o peggio degenerano in giustificazionismo della vendetta “fai da te”».

E allora particolarmente interessante è il titolo in prima de il Giornale: “Uccidono un nero e la sinistra  grida al razzismo (che non c’è)”, il pezzo è di Salvatore Scarpino  che segue a pag. 38. La cronaca invece è a pagina 15.  Si tratta di un duello rusticano per la bravata di un 19enne del Burkina Faso che dopo il furto, con due amici, si affronta a colpi di bastone con i proprietari di un furgone-bar.  Di spalla Parole in libertà, rassegna di  dichiarazioni  di Veltroni, Fassino, Minniti, Ferrero, Garavaglia. La vicenda è ripresa nelle pagine milanesi del quotidiano diretto da Giordano. A pag. 41  “Lite, ucciso un giovane di colore. La polizia: il razzismo non c’entra”. E la Moratti: “è un gesto che non appartiene ala città”  a pag. 45 De Corato: “La città non è razzista”.

La Stampa invece dedica una pagina in Primo Piano alla morte del ragazzo italiano, originario del Burkina Faso, ucciso a colpi di spranga dai proprietari di un chiosco a Milano (“in una zona tranquillissima vicino al naviglio Martesana e alla Stazione Centrale” precisa il cronista). L’articolo è di cronaca dell’avvenimento. Era incensurato il giovane ucciso, hanno invece piccoli precedenti penali (per furto, ironia della sorte) il padre e il figlio che l’hanno assaltato. Il giovane ucciso faceva parte di un gruppo di tre ragazzi (gli altri due piccoli precedenti per furto), pare che si sia fatto portavoce delle ragioni del gruppo contro l’accusa di aver rubato dei biscotti dal chiosco. In un riquadro le reazioni politiche. Tutti i politici hanno condannato l’omicidio, ma gli accenti sono diversi. Il sindaco Moratti difende Milano: «questo genere di comportamenti e atti di tale crudeltà non appartengono ai milanesi e alla nostra comunità». Il vicesindaco di An De Corato dice che «Milano ha integrato in dieci anni 176 mila extracomunitari che hanno regolare residenza» e che «la sinistra ha preso una cantonata: se quel ragazzo fosse stato bianco sarebbe stato ammazzato comunque». Per Veltroni quello che è successo è invece «il frutto di un clima pesante, di odio. Un clima difficile che l’indifferenza, le culture che hanno al centro la soddisfazione di desideri individuali, le paure seminate a piene mani verso l’altro da noi hanno contribuito a formare». Ancora più diretto Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione: «La Lega deve smettere con le
sue campagne xenofobe e razziste».

Il Corriere della Sera apre con “Alitalia, il primo sì dei sindacati”. La notizia dell’assassinio di Milano è però la seconda  della giornata con la foto della vittima, Abdul Guiebre, in prima pagina affiancata dal lancio del servizio che prosegue  a pag 2 e 3. «Una sola cosa non sopportava, sentirsi dire negro», parte così il ritratto del 19enne italiano di colore a firma di Agostino Gramigna e Gianni Santucci. «Abba», come lo chiamano gli amici, «tifava milan, aveva la passione per i vestiti firmati: calvin klein e dolce e gabbana». La pelle nera lo legava alla storia della sua famiglia: i genitori immigrati dal Burkina Faso 20 anni fa, ormai cittadini italiani. Padre operaio, sempre nelle stessa ditta». «Io sono italiana», racconta la sorella, Adiaratou, «mia fratello era italiano. Oggi ho capito, abbiamo capito cosa vuol dire essere neri. è per questo che hanno ammazzato mio fratello. Oggi per la prima volta io mi sento nera». Abdul era arrivato in Italia all’età di 3 anni. E come le sue sorelle aveva studiato alle scuole di don Milani. Oltre al ritratto di abba e alla cronaca dell’episodio (per l’uccisione sono stati arrestati un padre e un figlio che avrebbero aggredito il ragazzo dopo il furto di 3 pacchi di biscotti, circostanza che gli amici della vittima negano, «Lo hanno attaccato senza motivo, questa è la verità») il Corriere offre i commenti  dei neri d’Italia (Howe: mai insultato. Myers: sì in campo a Varese) e una vasta panoramica delle polemiche di stampo politico. Fra gli altri.  Ferrero: «Atto intollerabile, adesso la Lega la smetta di fare propaganda contro gli immigrati». Formigoni: «Un omicidio che non ha giustificazioni, né ragioni». Veltroni: «Il frutto di un clima di odio». Rotondi: «è l’ora del pugno di ferro». Penati, infine, merita un’intervista completa: “Solo spot, irrisolti i problemi della sicurezza”.

E inoltre sui quotidiani di oggi:

PAPA E COPPIE IRREGOLARI
La Stampa – In prima pagina e in primo piano gli interventi sulle coppie irregolari del Papa, che da Parigi ha ammonito il clero: «Basta con le benedizioni delle unioni illegittime», stigmatizzando gli atteggiamenti che tendono a legittimare con una benedizioni l’unione di divorziati. La Stampa intervista Monsignor Nicolini, parroco a Bologna e fondatore della comunità religiosa Sammartini, che afferma a proposito dei divorziati: «Benedirli è un modo per farli sentire parte della Chiesa» e afferma: chi ha sbagliato, magari sposandosi a vent’anni con poca consapevolezza si trova davanti una porta sbarrata. E suggerisce che «si potrebbe fare come la Chiesa d’Oriente dove tutti i casi di coppie irregolari sono consegnati alla responsabilità diretta del vescovo che può indicare loro una strada personale, un itinerario di riavvicinamento».  «Da noi – aggiunge – è disperante l’assenza di vie d’uscita che non sia l’annullamento del tribunale ecclesiastico».
COOPERATIVE
Il Sole 24 Ore – Un’intera pagina, con richiamo in prima, dedicata alle cooperative sociali e ai loro numeri così come emergono dal rapporto Istat uscito in agosto (che però si riferisce al 31 dicembre 2005…). In generale, le coop sono in buona salute, con un valore di produzione vicino agli 8 miliardi e 3,5 miioni di utenti serviti. Il 70,8% dipende però da finanziamenti pubblici, e proprio sul nodo redditività si concentrano le difficoltà del settore: cresce infatti il peso del costo del lavoro e nel contempo diminuiscono anche i finanziamenti pubblici. Risultato: nei prossimi anni è proprio la sfida della redditività da vincere, e soprattutto per le coop di tipo B, già  oggi in sofferenza. Si cita poi il workshop di Iris Network, a Riva del Garda da giovedì 18 settembre, e i nodi della nuova legge sull’impresa sociale, che per Zandonai di Iris è carente proprio nelle agevolazioni che potrebbero mettere le ali al settore.

MOBILITA’ SOCIALE
la Repubblica – Inchiesta di R2: “La scala immobile”. La mobilità sociale è andata in soffitta. Se nasci in una classe sociale hai molte probabilità di rimanere lì (secondo una ricerca di Bankitalia il 53% degli italiani resta intrappolato nel ceto in cui è nato).

CANTIERI
Il Giornale – Inchiesta:  “Ci sono 193 cantieri fermi. Costano 4 miliardi di euro l’anno”, l’approfondimento alle pagine 4 e 5 con tanto di cartina della penisola e box di descrizione delle varie opere pubbliche.

SCUOLA
Il Giornale – Copertina e pag. 9: per protestare contro la riforma Gelmini  è stato annunciato che alcuni maestri apriranno l’anno scolastico con il lutto al braccio. Il fondo in copertina di Mario Cervi titola “Maestri in lutto Poveri bambini”.

ESTORSIONI
Corriere della Sera – A pag 12 e 13 il tradizionale focus oggi si occupa di estorsioni. Sotto il titolo “Anche il commercio ora si ribella al pizzo” il servizio racconta di come il no al racket si stia estendendo. Grazia alla crescita del numero di estortori che finiscono in tribunale, infatti, diminuisce il loro potere di ricatto. Il dato cardine è che per la prima volta su 46 commercianti e imprenditori costretti a pagare il pizzo alla mafia palermitana, più della metà a collaborato con investitori e inquirenti.


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