Famiglia

La metà dei poveri ha l’età di un bambino

Dodici milioni di minori muoiono per malattie che sono curabili, tre milioni per l’Aids. In Niger e in Sierra Leone il 33% dei nati non vive più di cinque anni

di Redazione

Il Progresso delle Nazioni: è il titolo del Rapporto che ogni anno Unicef presenta al pubblico, per dare il polso sulle condizioni di vita dell?infanzia nel mondo. E quello targato 1999, presentato la scorsa settimana, a parte la buona vittoria sulla poliomelite – malattia che negli ultimi dieci anni è stata quasi debellata, con ?solo? 5 mila casi contro i 35 mila degli anni Ottanta -, sciorina una serie di cifre da vero allarme-bambini, in un pianeta dove sono poveri sette piccoli su dieci. La situazione globale dell?infanzia mostra, dunque, come la metà dei poveri sulla Terra siano bambini; dodici milioni dei quali, ogni anno, muoiono senza ragione, o meglio, a causa di malattie che sarebbero facilmente prevenibili. E in questo senso, ammonisce Carol Bellamy, direttore generale dell?Unicef, va anche considerato il debito estero dei Paesi in via di sviluppo: «L?Africa subsahariana spende molto di più per pagare i suoi 200 miliardi di dollari di debito di quanto non investa nei servizi sanitari ed educativi per i suoi 306 milioni di bambini». Le cifre del malessere continuano con 130 milioni di bambini, soprattutto femmine, che non frequentano la scuola, 250 milioni costretti a lavorare, 300 mila ragazzi costretti a imbracciare un fucile e a combattere. Scendendo in alcune situazioni particolari, si evidenzia come più della metà delle donne africane e un terzo di quelle latinoamericane partoriscano ancora adolescenti; e diano alla vita bambini che, in un caso su cinque, hanno un peso inferiore ai due chili e mezzo. In Paesi agli ultimi posti nell?Indice dello sviluppo umano, come il Niger o la Sierra Leone, un neonato su tre è destinato a morire prima di raggiungere i cinque anni. Il capitolo Aids conclude il Rapporto, annotando come in Africa siano morti 3 milioni di bambini e 8,2 milioni siano rimasti orfani a causa del morbo dell?Hiv. «Il virus, entro il Duemila», ricorda ancora Bellamy, «sarà responsabile del 64% delle morti dei bambini sotto i cinque anni». Un allarme che nell?Africa subsahariana assume i connotati di un?infanticidio: dei 590 mila bambini sieropositivi nel mondo nel 1998, 530 milavivevano in Paesi dell?Africa nera.


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