Politica

Politici cattolici, il monito del Papa

Grande rilievo sui giornali di oggi all'appello del Pontefice

di Franco Bomprezzi

“Competenza e rigore morale”: ecco cosa serve in politica secondo papa Benedetto XVI. E’ l’invito ai cattolici a impegnarsi, l’appello affinché si formi una nuova generazione di laici cattolici impegnati in politica, a caratterizzare la visita del pontefice in Sardegna. E la rilevanza di questo passo della sua omelia, pronunciata alla presenza del premier Berlusconi, è stato subito colto dai giornali italiani.


“L’appello del Papa: servono nuovi politici cattolici”. È il titolo in prima di Repubblica che all’interno fa una doppia. Inizia Marco Politi, “Il Papa sferza i politici cattolici «Serve una nuova generazione»”. «In Vaticano è acuta da tempo la preoccupazione per lo scadimento della classe politica. Con il governo il Vaticano è in buoni termini, ma al pontefice e ai suoi collaboratori non sfugge il diffondersi fra la gente di una sfiducia generalizzata verso l’attività politica in quanto tale. Né in Vaticano sono lieti che all’indomani delle elezioni non si trovino più esponenti cattolici nei posti chiave governativi».
Politi sottolinea che Berlusconi aveva giocato d’anticipo rilasciando all’Unione sarda una intervista (il messaggio in sintesi suonava più o meno così: «il centro destra per la libertà della Chiesa, i comunisti per il suo silenzio»). Il Papa però non lo ha salutato all’inizio, ma solo alla fine della messa scatenando le rivalità dei fautori di Soru…  In un box si segnala il progetto Rotondi-Brunetta che starebbero lavorando sui Dico: “I Dico in versione centrodestra si occuperanno anche delle coppie gay”. A fianco intervista al sempreverde Pier Ferdinando Casini: “Quel monito è proprio per Silvio basta con i miti di veline e calciatori”. Sostiene Pierferdy, di essersi sentito chiamato in causa «proprio come ogni cattolico che va a messa e si sente tirare le orecchie dal suo parroco». «Richiamo ineccepibile», quello di Ratzinger e «chi non si sente chiamato in causa forse non capisce», «chi è senza peccato scagli la prima pietra. E chi  abituato a farlo evidentemente ha poca dimestichezza con il nostro mondo»… Furbo, il Casini, che prosegue: «a partire dal tema dei divorziati, ciascun credente è chiamato a interrogarsi profondamente. Altri invece non si pongono il problema». Il Papa «ci fa capire che la politica non è solo pragmatismo, non è solo selezione [sic!] attraverso la cooptazione del capo. Non è la spartizione dei posti… L’esigenza che pone il Santo Padre è di far avanzare una generazione nuova che si costruisca sulla idealità e sui principi». «Quel che conta è l’essere e non l’apparire. Ma la società di oggi idolatra veline e calciatori perché siamo tutti schiavi di un consumismo che mercifica ogni riferimento. Penso che i nostri figli dovrebbero guardare meno la tv e frequentare di più certe straordinarie esperienze di volontariato e di assistenza ai disabili. Ma forse questo vale per tutti noi».

Il monito del papa «serve una nuova generazione di politici cattolici» è il secondo titolo del Corriere della Sera a fianco della nazionalizzazione dei mutui Usa. I servizi sono a pag 2 e 3. Questo il passo cruciale dell’omelia pronunciata a Cagliari davanti a 100mila fedeli: «Maria vi rende capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile». In particolare il pensiero del pontefice è andato alle famiglie minacciate dai «troppi divorzi» e «più che mai bisognose di fiducia e di sostegno sia sul piano spirituale che su quello sociale».
Il pezzo di appoggio è un pastone in cui parlano i politici cattolici dei due schieramenti. Rocco Buttiglione è convinto che Ratzinger avesse in mente il suo partito: «Lo ringrazio per questo esplicito incoraggiamento allo sforzo che noi, come Udc, stiamo facendo per rinnovare la politica». Il ministro Gianfranco Rotondi: «De Gasperi aveva previsto che la fine della Dc avrebbe segnato la scomparsa del cattolicesimo politico: le parole del Papa lo confermano». Maurizio Lupi (Fi): «Il pellegrinaggio ( a Betlemme, ndr) che stiamo compiendo, una sessantina di parlamentari di centrodestra e centrosinistra, è già un inizio di risposta al suo discorso». Il leghista Federico Brico fa una lettura legata al Carroccio-pensiero: «Di fronte a un europa che rinnega le sue radici e all’espandersi dell’islam, il Papa chiama tutti a difesa della nostra religione». D’accordo col santo padre anche il pd Follini: «Concordo: il giudizio sulla nostra generazione è poco lusinghiero». Chosa Andreotti: «Se Bendetto XVI dice che c’è bisogno di una nuova generazione di politici cattolici, sarà così. Ricordo a tutti che non è sufficiente andare a messa la domenica per essere un buon cattolico».

La Stampa apre con cinque pagine dedicate alla politica italiana, mettendo in primo piano gli scontri fra Lega e Pdl (c’è nervosismo tra gli alleati del centrodestra soprattutto sul federalismo, Maroni vuole che il testo sul federalismo fiscale sia approvato entro giovedì) e subito dopo l’appello del Papa «servono nuovi politici cattolici» con immediata replica di Silvio Berlusconi «pronti ad accoglierli».
La Stampa affianca alla cronaca della visita del Papa a Cagliari due interviste, allo scrittore cattolico Vittorio Messori, co-autore con Ratzinger del “Rapporto sulla fede” e al politico Bruno Tabacci. Nella parte dedicata alla politica, il discorso del Papa ha avuto due capisaldi: «serve una nuova generazione di cattolici» e il richiamo al «rigore morale e alla competenza» dei politici.
Messori: «il Papa non vuole rifare la Dc ma sbarrare la strada in Italia al modello anticlericale di Zapatero. La soluzione, quindi, è spargere politici cristiani in tutti i partiti». «Il suo non è un
invito a creare nuovi partiti fedeli alla chiesa» ribadisce il teologo, semmai il contrario: dopo la fine della Dc «meglio rinnovare tutto e spargere giovani seri e preparati nei vari schieramenti». Per  Papa Ratzinger «la diaspora va rafforzata». Secondo Messori è significativo che abbia indicato due emergenze: il sostegno alle famiglie e la formazione intellettuale attraverso il sistema  scolastico, «il pontefice punta sulla trasmissione ai giovani di un patrimonio culturale e valoriale che non fa “sconti” e affida il futuro alla formazione intellettuale e morale delle nuove leve».
Tabacci: Ratzinger coglie nel segno e segnala «il vuoto della classe politica italiana, e di quella al potere». dopo la seconda guerra mondiale «la chiesa, che attraverso l’azione cattolica si era opposta al fascismo, aveva saputo alimentare nelle parrocchie e nelle università, nella Fuci, una forma di impegno attivo premiante». E’ l’epoca di nuova generazione di cattolici impegnati in politica, che comincia con De Gasperi per finire con Aldo Moro, passando per Dossetti, La Pira, Fanfani, Lazzati… una chiesa che produceva lei stessa forme di impegno sociale e politico attivo. Oggi non c’è solo crisi di politici cattolici ma la crisi «di una politica capace di produrre statisti, cioè uomini dotati di visione generale». «Oggi assistiamo al mero festino del conflitto d’interesse, all’elogio della furbizia, al ritorno dell’Italia del particulare di Guicciardini, di cui è esemplare la vicenda di Alitalia». «Al Papa, sempre attento ai rischi del relativismo non può sfuggire il vuoto della classe politica, e di quella al potere. Ecco perché si riferiva a una nuova generazione, che evidentemente, come tutti noi, non vede». Il governo Berlusconi? «Sarà tutto, laicista, forse socialista, ma non ha un’ispirazione cattolica. Non basta parlare delle zie suore per averla…».

“Servono nuovi politici cattolici” titola in prima pagina Il Giornale.  I servizi alle pagg. 10 e 11. Oltre la cronaca un articolo di Luca Telese “i retroscena. Dieci minuti a  porte chiuse con Berlusconi”. Il Premier a colloquio in curia,  Gianni Letta in aereo con il Santo Padre. Telese nota:«il dettaglio più interessante  è il basso profilo che il  premier sceglie di adottare per tutta la giornata. Nessuna esternazione” . Luigi Amicone nel pezzo “Quei cattolici adulti scaricati dal Vaticano” analizza le “bocciature” del Vaticano agli attuali politici cattolici. Tra questi Bindi e Prodi.



E inoltre sui quotidiani di oggi:


CARCERE
La Repubblica – L’apertura più importante  è per il progetto Alfano (braccialetto elettronico e rinvio nei loro paesi degli stranieri condannati). Liana Milella intervista il ministro che difende l’ipotesi, la distingue dall’indulto e rivendica la compattezza dell’esecutivo. Ovviamente chi è in attesa di giudizio resterà dentro. Mentre i soldi per le nuove carceri, dice Alfano, «li troveremo». Nulla dice dei costi del braccialetto (che Repubblica in un box stima attorno ai 6 milioni di euro, e solo per il canone Telecom per 400 detenuti).

Il Giornale – alle pagg. 2 e 3 Giustizia e politica e il piano carceri. Intervista al sottosegretario Mantovano che dice «servono nuove carceri». Sul tema Guido Mattioni a Cernobbio conversa con il ministro Maroni. Sul braccialetto: «nel 2001 non c’era la tecnologia adatta. lo stanno usando in Francia e sta dando risultati soddisfacenti. Ne parlerò con il mio collega francese. voglio verificare se possiamo usarli anche noi».  di spalla la storia di un videosorvegliato: Francois di Parigi

MIGRANTI
il Sole 24/Ore – pagina dedicata alle conclusioni della conferenza dei ministri responsabili delle questioni migratorie convocata dal Consiglio d’Europa e dedicata all’impatto degli immigrati. Il documento sostiene che il Vecchio continente ha un’unica strada per crescere: puntare sullo sviluppo demografico fornito dai migranti. In sostanza, l’arrivo dei migranti è un bene per la produttività economica e le finanze dei paesi ospitanti, come rivela un’indagine condotta in 15 paesi secondo cui a ogni punto percentuale di aumento della popolazione dovuto all’afflusso di “nuovi cittadini” corrisponda un aumento dal 1,25 al 1,5% del Pil del paese stesso.

MAFIA
Corriere della Sera – “I genitori bloccano i figli. Ballo anti mafia vietato” con questo titolo il corriere riassume a pag 18 la vicenda di una scuola da ballo di Catania che al contrario di altre 25 ha deciso, su spinta delle famiglie, di non far partecipare i ragazzi alla “Dance Attack” promossa dal Teatro Bellini.
La Repubblica – A pagina 16 la notizia del ballo mancato per i 100 giovani siciliani. La cronaca e due box-commento. Dacia Maraini: “Un applauso a chi è sceso in piazza”; Vincenzo Consolo: “Da siciliano provo vergogna”.
Il Giornale – pag. 19 Cronaca della giornata. Le famiglie dei non partecipanti dicono «troppo pericoloso». l’organizzatore  Antonio Fiumefreddo dice « 900 sono in piazza con noi. E’ una svolta»

EUTANASIA
La Repubblica– Segnala l’iniziativa spagnola: “L’ultima sfida di Zapatero una legge sul suicidio assistito”: Come Olanda e Belgio, anche la Spagna potrebbe varare una legge sull’eutanasia (che non era nel programma elettorale, ma che il congresso socialista pare abbia tematizzato). In pratica per ora di certo c’è la formazione di una commissione mista (ministeri Sanità  e Giustizia) . Attualmente il suicidio assistito è illegale. Tempi per la riflessione: almeno un anno e mezzo. Di spalla, Ignazio Marino, medico e senatore Pd: “Da medico non farei mai quell’iniezione ma in Italia si trascura il dolore dei malati”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA