«Un conto è gridare, un conto governare. E questa distinzione vale anche per la Lega», commenta Maurizio Martina, segretario regionale lombardo del Pd, che aggiunge: «Da sempre questo movimento ha un rapporto con l’opinione pubblica organizzato su parole forti».
Vita: Cosa pensa del buon governo leghista?
Maurizio Martina: Ovviamente ci sono buone amministrazioni della Lega. “Sussurrare” dal punto di vista tattico è una mossa intelligente. Avere sul territorio un comportamento equilibrato vuol dire fare un pezzo del lavoro che la politica dovrebbe fare. Ma vedo anche elementi d’incoerenza. C’è una bella differenza fra la quotidianità locale e il profilo comunicativo che usano con l’opinione pubblica.
Vita: Sarà incoerenza ma paga…
Martina: Starei attento a mitizzare performance elettorali figlie di una stagione. Seminare paura e preoccupazione fa raccogliere consensi. Sono stati capaci di fare un mix intelligente di pragmatismo e parole d’ordine. Lo riconosco. Ma questo equilibrio delicato fra pragmatismo e buone pratiche amministrative, dove esistono, e gli slogan e il rapporto con l’opinione pubblica che stride con quelle pratiche, prima o poi si incrinerà. Se il confronto fosse solo sul terreno del buon governo, mi sentirei molto più sicuro. Il Pd non ha nulla da temere. Anzi.
Vita: Anche il Pd sta tornando al territorio…
Martina: Lo shock del voto sta generando una grande voglia di riscatto che parte dalle comunità locali, dal desiderio di conoscere meglio il territorio e i processi profondi che stanno attraversando la Lombardia. È una reazione positiva.
Vita: Ne parlerete alla prossima assemblea regionale?
Martina: Ci siamo accorti tardi che i luoghi stavano diventando un terreno fondamentale di scontro e che nelle comunità locali stavano generandosi nuove fratture. La reazione che le descrivo e il rinnovato gusto della conoscenza del territorio fanno ben sperare. Sono temi che toccheremo certamente nell’assemblea impostata su tre capitoli, essenziali per sfidare la destra in Lombardia: la valorizzazione del capitale umano, la qualità sociale e lo sviluppo sostenibile.
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