Welfare

Un po’ stalinisti, maper il bene comune

Giacomo Stucchi, deputato Lega

di Redazione

Lega stalinista? Non si scandalizza, l’onorevole Giacomo Stucchi. «Se questo riferimento si motiva con l’organizzazione e il radicamento sul territorio, sicuramente la Lega e il Pci possono essere considerati vicini».
Vita: Quali i punti di maggior somiglianza?
Giacomo Stucchi: Tantissime sezioni, tanti gruppi consigliari. E poi il rispetto del denaro pubblico. Prima che un amministratore locale decida un investimento, qualsiasi sia la cifra impegnata, spesso se ne discute a livello di sezione. Ed è giusto perché i soldi dei Comuni sono quelli dei cittadini. La condivisione è importante. Se lei va sul mio sito, www.giacomostucchi.net, troverà le feste popolari di quest’estate.
Vita: Quelle cui ha partecipato?
Stucchi: Sono occasioni informali, per stare insieme, ma offrono la possibilità di conoscere le problematiche del territorio e di avere un contatto meno burocratico e istituzionale.
Vita: Alternate i sussurri e le grida?
Stucchi: In certe situazioni le affermazioni sopra le righe servono. A livello locale, specie dove la Lega è al governo da tanti anni, prevale il pragmatismo della nostra gente. I nostri amministratori non vengono dalle scuole di partito. Spesso hanno deciso di impegnarsi in politica perché erano stanchi di vedere amministratori più attenti ad altri bisogni che a quelli locali.
Vita: Così è cresciuta una classe dirigente dal basso…
Stucchi: Abbiamo fatto eleggere persone che non avevano mai partecipato a un consiglio comunale. Hanno avuto bisogno di un po’ di supporto da parte di chi magari aveva un po’ più di esperienza. Ma nel giro di pochi mesi sono riusciti a governare, ottenendo anche dei risultati.
Vita: Qualcuno dice che nazionale e locale non sono coerenti.
Stucchi: Le problematiche a livello locale vanno risolte tenendo conto della sensibilità diffusa all’interno di ogni singola comunità. Sicuramente l’interesse è mirare al miglior risultato possibile. I nostri sindaci difficilmente accettano una soluzione proposta dall’alto, specie se ne hanno una migliore. Guardano all’interesse della gente che li ha votati. Diverso è il loro atteggiamento sulle grandi scelte di politica nazionale.

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