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Signor direttore, lei non sa chi siamo noi

Epilettico, dunque incapace di intendere e volere. Così hanno scritto i giornali citando la Corte. Una notizia clamorosa, ma falsa. Storia esemplare di malainformazione.

di Stefania Olivieri

Emarginati nei luoghi di lavoro, protagonisti di ruoli-killer nelle pellicole cinematografiche ed ora oggetto di articoli e servizi televisivi che suggeriscono pericolose analogie tra disturbi psichici ed epilessia: le associazioni degli epilettici e dei loro familiari non ci stanno più e hanno deciso di alzare la voce. Negli ultimi decenni i dati scientifici hanno dimostrato che l?epilessia non ha nulla di magico nè di psichicamente abnorme, eppure con una recente indagine l?Associazione Italiana Contro l?Epilessia ha rivelato che 14% dei pazienti hanno dovuto rassegnare le dimissioni dal lavoro a causa della propria malattia. E adesso, in occasione della sentenza di assoluzione del serial killer Gianfranco Stevanin, si è verificata, secondo Aice e Lice, una vera e propria ?campagna stampa denigratoria?. «Siamo sconvolti da quanto stampa e tv nazionali hanno riferito circa il caso Stevanin», attacca Gian Paolo Lorato, presidente dell?Aice veneta. «Si è detto che da una perizia risulta che la causa della sua infermità mentale è l?epilessia e che sempre l?epilessia ne avrebbe condizionato la volontà al momento di uccidere. Sono affermazioni che favoriscono la totale emarginazione di chi soffre di quetsa patologia». «Da decenni combattiamo contro i pregiudizi e ancora oggi dobbiamo difenderci contro i pericoli di infromazioni distorte», continua. «Bisogna attuare una distinzione netta tra malato con epilessia e incapacità di intendere e di volere, perché non sono assolutamente la stessa cosa e non vanno confuse». Una distinzione che la perizia ha compiuto ma che non ha avuto eco sui mezzi di informazione. Nel documento conclusivo dei periti, infatti, si afferma senza ambiguità che «l?epilessia non ha avuto alcuna influenza sulla capacità di intendere e di volere del soggetto al momento dei fatti». Eppure su i giornali sono arrivati messaggi diversi: ?Stevanin è affetto da una forma di epilessia causata da una lesione frontale destra e da lesioni atrofico degenerative di entrambi i lobi frontali? (La Repubblica), oppure: ?La cicatrice sulla tempia sarebbe il segno evidente di una lesione frontale, residuo di un incidente in moto di cui Stevanin fu vittima in gioventù, un evento che causò nell?imputato una forma di epilessia? (Corriere della Sera). E ancora ?I periti hanno riscontrato in Stevanin una forma di epilessia causata da una lesione frontale destra e lesioni distrofico -degenerative di entrambi i lobi frontali. Queste ultime infermità , secondo gli esperti, avrebbero influito sulla sua volontà nel momento di uccidere? (Il Giornale). Affermazioni che hanno suscitato l?immediata protesta nonché le preoccupazioni dell?Associazione italiana e della Lega italiana contro l?epilessia. «Alimentare questo genere di convinzioni significa distruggere la vita delle persone e delle loro famiglie, sulle quali è stata gettata un?ombra di vergogna », sottolinea il presidente della Aice veneta.«Si attribuisce all?epilessia, infatti, un marchio come quello della pazzia o peggio ancora della follia omicida». Da qui la lotta delle associazioni contro i pregiudizi che considerano l?epilessia quale sinonimo di pazzia, ai danni di quelle 500-600 mila persone che nel nostro paese ne soffrono. Secondo i dati dell?Aice, infatti, l?epilessia colpisce l?1% della popolazione e si ripresenta ogni anno con circa 25mila nuovi casi. Si stima, infine, che il 5% della popolazione possa incorrere anche una sola volta nella vita in una crisi epilettica occasionale. In ogni caso, subito dopo le crisi, la persona è libera da ogni disturbo e può condurre una vita assolutamente normale. Malati e discriminati Malati di epilessia in Italia 600.000 Nuovi casi all?anno 25 – 30.000 Insorgenza della malattia prima dei 20 anni 70% Casi controllati con terapie farmacologiche 70 – 80% Si sentono emarginati sul lavoro 67% Si sentono isolati dalla società 50% Si sentono discriminati dalla scuola 46%

fonte: Associazione italiana contro l?epilessia


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