Formazione

I bimbi di strada al Lido

'Parada', primo film italiano in competizione in Orizzonti ed esordio nel lungometraggio del figlio d'arte Marco Pontecorvo

di Redazione

“Questa storia l’ho trovata per caso, leggendo un quotidiano e vedendo un telegiornale. Ho incontrato Miloud, e subito dopo sono volato a Bucarest per rendermi conto di persona della situazione. Li’ ho deciso che questo film lo dovevo fare”. Nasce da un’urgenza morale ‘Parada’, primo film italiano in competizione in Orizzonti ed esordio nel lungometraggio del figlio d’arte Marco Pontecorvo (sui titoli di coda campeggia proprio la dedica al padre Gillo), che racconta la vera storia di un clown di strada, Miloud, mezzo algerino e mezzo francese, e la sua strordinaria avventura con i ragazzi di strada di Bucarest, i “boskettari”. “Il film Parada – dice il vero Miloud nella conferenza stampa di presentazione – non si puo’ scindere dal progetto reale Parada, non avrebbe senso. Quest’opera era importante, al di la’ dei suoi meriti artistici, proprio perche’ testimonia gli sforzi, le difficolta’ e i successi di quindici anni di lavoro. Non abbiamo ancora finito: i bambini di strada non sono solo un problema di Bucarest, ma una realta’ che riguarda tutti i Paesi, dal Brasile alla Francia”. L’avventura di Miloud comincia nel 1992, quando poco piu’ che ventenne si reca in Romania per “visitarla subito dopo la rivoluzione”. E’ giovane, idealista e giramondo, ma il suo viaggio non ha al principio un significato umanitario. “E’ stato l’incontro con alcune ONG del posto e con le straordinarie persone che vi lavoravano a farmi scoprire questa realta’ e un nuovo orizzonte di senso”, racconta “il pagliaccio”.

Miloud si avvicina a questi piccoli disadattati, orfani avviati verso la microcriminalita’ di strada, sniffatori di colla e fragili vittime nella mani di adulti senza scrupoli, li conquista con la magia e l’arte del circo, gli trasmette i ferri del mestiere e dopo appena un anno e innumerevoli difficolta’, costruisce con loro uno spettacolo, Parada (diventato nel 1996 una Fondazione operante ovunque), che costituira’ il viatico verso la riconquista di una vita nuova. “Questa storia ha un potenziale umano incredibile. – dichiara Jalil Lespert, l’attore che ha restituito nella finzione la figura di Miloud – Spero che faccia riflettere le persone, soprattutto in un momento in cui dalla politica arrivano proposte di legge sconcertanti, che richiedono la nostra attenzione”. La proposta naturalmente è quella legata alle impronte digitali dei bambini rom. Pontecorvo la commenta cosi’: “Se le prendiamo a loro, dobbiamo prenderle a tutti”.

Il sito della Fondazione Parada

 


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