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Georgia, avventura di una volontaria

Sono arrivati in tanti dall'Europa. Come Sophie che lavora in una Ong che si occupa di bambini di strada

di Maurizio Pagliassotti

Sophie ha 24 anni, è francese, e passa le sue giornate in  un asilo di Tbilisi pasticciando con i colori circondata da bambini. Così giovane e’ già laureata a sta facendo il Servizio volontari europei  presso una Ong Georgiana che si occupa di bambini di strada. Il suo sogno è di andare a lavorare in Corea del Nord come cooperante.
Con lei abbiamo fatto qualche chiacchiera ieri pomeriggio.

Secondo te che pericolo corrono i profughi adesso.
Nell’immediato di uscire da queste scuole. Se finiscono in un campo profughi la vita per loro peggiorera’ decisamente. Eppure il governo e’ determinato a sfollarli un’altra volta.

Perché?
Indubbiamante le scuole devono riprendere il loro lavoro. Ma diamine si puo’ aspettare ancora un po’. Magari accorparli dentro pochi istituti sarebbe una soluzione piu’ umana.

Come ti sembra stia procedendo la gestione degli aiuti?
Un disastro, ma in queste situazioni e’ dificcile che le cose vadano diversamente. Purtroppo manca letteralemente le cose da distribuire, spesso manca proprio il cibo.

Perché tutto questo?
Perché la gente sta tuttora arrivando in massa in posti in luogo sconosciuti a tutti. Di fatto non eisste un punto di raccolta dove I profughi convergono. Capita ad esempio che passiamo davanti ad una scuola e vediamo gente male che passeggi all’esterno… cosi’ scopriamo che li’ e’ un nuovo punto di distribuzione da seguire.

Secondo te i mega organi come Unhcr, fao etc cosa stanno facendo?
Un grande lavoro di monitoraggio e organizzazione. Purtroppo adesso quello che manca sono le cose.

Cosa pensi del campo unico a Gori di cui si parla?
Un disastro. Il governo vuole cacciare via i profughi da Tiblisi subito, perche’? Infatti sono tutti terrorizzati da questa prospettiva.

La cosa piuù bella anche hai visto in queste due settimane?
La solidarietà tra le persone. I georgiani sono pieni di difetti ma quando si trovano “dans la merde” diventano unitio e compatti. I cittadini che abitano dale parti delle scuole sono un architrave importantissimo dell’aiuto. Magari qualcuno ha portato solo un piatto di minestra o due pomodori, ma tutti hanno portato qualcosa.

Come vedi il tuo futuro?
Dovevo sposarmi! Abbiamo deciso di rimandare tutto a quando la situazione sara’ più stabile per queste persone. Ma voglio un futuro in cui posso fare cose utili per il mio paese.

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