Famiglia

Garante per l’infanzia,ecco i suoi compiti

Buone notizie Approvato il ddl che copre (finalmente) un vuoto

di Redazione

Una «svolta epocale in materia di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza», ha dichiarato il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, presentando il disegno di legge sul Garante nazionale per l’infanzia che ha ottenuto il via libera del governo il primo agosto scorso. Ora il ddl è pronto a percorrere l’iter di approvazione, che si auspica breve, presso il Parlamento.
Già presente in altri Paesi europei e del Nord America, istituito in ordine sparso anche in alcune regioni italiane, il Garante nazionale era atteso da anni dalle realtà (Unicef e Telefono Azzurro in testa) che si occupano di minori. Vediamo, nel dettaglio, cosa prevede il testo governativo, che è piuttosto agile e composto di soli 7 articoli.
Prima di tutto il Garante sarà un organo monocratico, la cui nomina è affidata congiuntamente ai presidenti di Camera e Senato. Dovrà essere indipendente e avere una comprovata professionalità ed esperienza nei campi del disagio minorile e delle problematiche familiari ed educative. La durata dell’incarico è di quattro anni, rinnovabile per non più di una volta.
Molto interessante è la sfera delle sue mansioni, che si dispiegano in compiti di proposta, consultivi, di informazione e di ascolto dei minori.
Il Garante nazionale avrà prima di tutto la possibilità di proporre l’adozione di iniziative, anche legislative, per assicurare la piena promozione e tutela dei diritti dell’infanzia. Tra le funzioni consultive, sarà ascoltato per un parere sul Piano nazionale infanzia e per pareri (in questo caso facoltativi) sui ddl in materia di infanzia e di adolescenza.
Tra i compiti di informazione si evidenziano le iniziative di sensibilizzazione e diffusione della conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e la relazione annuale che il Garante dovrà presentare al Parlamento entro il 30 aprile di ciascun anno.
Infine, tra i compiti di ascolto, è previsto che il Garante assicuri «forme idonee di consultazione e collaborazione» con tutti i soggetti interessati alla tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, compresi i bambini stessi: le associazioni familiari (in primis quelle nel settore dell’affido e dell’adozione), nonché tutte le ong che si occupano di minori.
Tra gli strumenti che il Garante avrà a disposizione per realizzare tutto questo, ci sono i dati dei vari Osservatori dedicati (Famiglia, Infanzia e Adolescenza, Antipedofilia), ma soprattutto la possibilità dell’ascolto diretto di segnalazioni o reclami e di far visita presso strutture e carceri ospitanti minori. Oltre che dalle procure e dai tribunali, le segnalazioni potranno arivare anche dal 114, il numero d’emergenza gratuito gestito da Telefono Azzurro, a cui tutti i cittadini possono rivolgersi per chiedere aiuto e denunciare violazioni dei diritti dei bambini.
«Il Garante potrà avvalersi della più efficace fonte di analisi della reale situazione dell’infanzia nel nostro paese, costituita dall’osservatorio che affianca il lavoro delle linee d’ascolto gestite da Telefono azzurro», ha dichiarato il presidente dell’associazione, Ernesto Caffo. «Una fonte che si alimenta con il lavoro quotidiano degli operatori dell’associazione e che si aggiorna rilevando e contribuendo a risolvere i problemi che bambini e adolescenti denunciano nelle loro richieste di aiuto».
Per l’attuazione della legge si prevede la copertura di un milione di euro, 500mila a carico del Fondo nazionale per le politiche per la famiglia e altri 500mila a carico del Fondo pari opportunità.


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