Politica

La parola all’Europa. Unita

Intervista al sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica

di Redazione

Sottosegretario agli esteri con una delega precisa proprio su quella zona del mondo, Alfredo Mantica, che Vita ha intervistato pochi minuti dopo il vertice del Consiglio atlantico Nato, tenutosi lo scorso 19 agosto a Bruxelles, si dice poco stupito del precipitare della crisi nel Caucaso: «È una crisi latente che dura per lo meno da 15 anni, da quando c’è stato il crollo dell’Urss. Dobbiamo solo augurarci che questa crisi rientri nell’ambito della diplomazia e che siano almeno ripristinate le condizioni originarie. I russi hanno esagerato nella risposta o hanno approfittato della situazione per imporre una soluzione, il problema adesso è quale limite debba dare la comunità internazionale a questa azione».
Vita: Qual è la posizione dell’Italia?
Alfredo Mantica: Il governo italiano si è mosso da subito per far sì che l’Europa assumesse un ruolo in una vicenda che vedeva gli Stati Uniti come gli alleati principali della Georgia e, quindi, non in condizione di mediare con i russi. Per questo si è aperto uno spazio politico di mediazione per l’Europa.
Vita: Che bilancio possiamo fare del vertice di martedì scorso?
Mantica: È emersa la posizione dell’Unione Europea, fortemente voluta da Francia, Italia e Germania e questa posizione oggi rappresenta tutti, inclusi gli Stati Uniti.
Vita: A differenza di quanto accadde nei Balcani, possiamo scrivere che questa volta l’Europa parla con una voce unica?
Mantica: Sì: il documento del Consiglio atlantico rappresenta una posizione univoca. Mi auguro che prima che si assista a una tragedia balcanica la forza dell’Europa sia tale da imporre una soluzione.
Vita: Dal punto di vista umanitario come si è attivata la Farnesina?
Mantica: È importate testimoniare attraverso gli aiuti umanitari la solidarietà internazionale nei confronti di un popolo che sta subendo profonde lacerazioni. L’Italia ha usato prima di tutto il sistema di appoggio alle Nazioni Unite di Brindisi per gli aiuti e ha fatto in modo che partissero aiuti della Croce Rossa con un volo speciale per Tbilisi dall’aeroporto di Pratica di Mare.
Vita: La dipendenza energetica dell’Unione Europea da Mosca non rischia di inibire la possibilità, per Bruxelles, di parlare alla Russia con una voce forte?
Mantica: È chiaro che nei rapporti della Ue con la Russia c’è questo problema, così come è chiaro che nei rapporti tra Ue e Georgia ci sia anche il tentativo di trovare una fonte energetica alternativa che potesse arrivare da Tbilisi direttamente in Turchia senza mai attraversare il suolo russo.


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