Non profit

Le brutte figure del Cio

In poche ore due figuracce del Comitato olimpico. Prima nega il lutto agli spagnoli, poi tira le orecchie a Bolt

di Riccardo Bonacina

In poche ore due figuracce del Comitato olimpico. Prima nega il lutto agli spagnoli, poi tira le orecchie a Bolt.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha vietato oggi alla delegazione spagnola di esporre la bandiera a mezz’asta nel villaggio olimpico di Pechino in segno di lutto per le 153 vittime del disastro aereo avvenuto ieri nell’aeroporto Barajas di Madrid. E’ quanto scrive l’edizione on line de ‘El Mundo’. Il Cio avrebbe motivato tale decisione portando l’esempio della Georgia, a cui e’ stato vietato di manifestare il proprio lutto all’indomani dello scoppio delle ostilita’ nell’Ossezia del sud. Per il Cio, infatti, ogni tipo di iniziativa georgiana alle Olimpiadi avrebbe potuto offendere gli atleti russi. Ma, sottolinea El Mundo, ”nel disastro aereo di Madrid non c’e’ alcunche’ di politico”. Agli atleti spagnoli e’ stato vietato anche il lutto al braccio. Tuttavia, questa mattina, le tre atlete spagnole che hanno preso parte alla 20 km di marcia hanno indossato un drappo nero. Il comitato non ha dato spiegazioni del diniego, espresso solo verbalmente. “Aspettiamo una risposta per iscritto”, ha spiegato un portavoce della delegazione visibilmente amareggiato.

All’uomo più veloce del globo su 100 (9”69) e 200 metri (19”30), Usain Bolt, 22 anni compiuti proprio ieri, giamaicano di Trelawny, piace stupire ed esibirsi come in discoteca ma tutto questo, la sua gioia spontanea e giovanile, non piace al Cio. Usain Bolt ha sconvolto il sacro tempio dell’atletica. Nessuna tutina, maglietta larga fuori dai pantaloncini, scarpe slacciate. Si muove, fa smorfie, ride, fa finta di avere in mano un fucile o un arco, spara e tira frecce, si passa le mani sulla testa irridendo alla non fatica che farà per battere tutti gli altri. E quando arriva al traguardo scappa avanti, esulta, salta, si rotola in terra, si avvolge nella bandiera gialloverde del suo paese, si toglie le scarpe, le esibisce al mondo, balla, urla nelle telecamere. Tutto questo esibizionismo del ragazzo ha però già creato qualche problema nel cerimoniale del Cio. Va bene la supremazia tecnica, ma lo show dopo no. Ed ecco allora il rimprovero di Jacques Rogge, il numero 1 del Cio. “Bolt è giovane e deve ancora maturare: mostrare rispetto per gli avversari è più consono allo spirito olimpico. Deve stringere loro la mano”. E continua: “Ha 22 anni e imparerà, non ho problemi col suo esibizionismo: una stretta di mano o una pacca sulla spalla però sarebbe un bel gesto. Meglio anche se non mimasse di nuovo quel prendetemi se ci riuscite”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA